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Federico Brancolini dovrebbe essere il primo acquisto del Lecce nel prossimo calciomercato estivo. Il promettente e giovane portiere non rinnoverà il suo contratto con la Fiorentina e pare ormai destinato all'arrivo in giallorosso. 

Ieri vi abbiamo raccontato della trattativa ed anche delle sue caratteristiche fisiche e tecniche mentre oggi, utilizzando l’intervista rilasciata dall’estremo difensore classe 2001 a worldfootballscouting.com, vi racconteremo 5 cose che forse non conoscete di questo giovane portiere. 

IL CALCIO QUESTIONE DI FAMIGLIA 

A quanto pare la passione per il calcio è di famiglia a casa Brancolini, dato che il fratello ed il cugino hanno influito molto nella sua scelta di diventare un portiere.

“La passione per il calcio in realtà è nata grazie ad un mio grande amico, Luca, un fratello per me. Eravamo all’asilo insieme e lui si era iscritto in quella che poi si rivelerà la mia seconda casa/famiglia. Un giorno mi convinse ad andare a fare una prova e da quel momento non mi tolsi più scarpe e guanti.
Altre due persone hanno influito molto sulla mia scelta: mio cugino Giacomo e mio fratello Francesco. Giacomo quando cominciai aveva già 15/16 anni (forse anche di più) e nei pranzi domenicali dalla nonna buttò giù l’idea, a me in primis poi ai miei genitori. Forse il fattore che mi convinse fu quello di seguire le orme dei più grandi quindi di mio cugino e mio fratello, fatto sta che da quel momento non riuscii più a staccarmi dai miei ‘attrezzi’ da lavoro (scarpe e guanti appunto).
Ho tantissimi ricordi delle partite giocate da piccolo ma quello che mi preme di più è che le sensazioni che provavo a 4/5 anni non sono assolutamente cambiate. Le cosiddette farfalle nello stomaco prima di una partita, la felicità che provo quando entro in campo e quando tocco la palla anche per fare due palleggi; ecco tutto questo lo provavo e lo provo tutt’ora perché per me il calcio è vita, divertimento, passione e libertà”. 

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LA PARTITA DA RICORDARE 

Federico ha esordito in Serie A ma non ha ancora giocate gare decisive nel massimo campionato italiano. Ecco allora che una delle partite che ricorda con maggiore emozione risale a qualche anno fa, quando era ancora un bambino e difendeva i pali del Modena. 

Era un Cesena-Modena dei giovanissimii nazionali, mi ricordo pure il giorno, era il 14 Febbraio 2016. Forse il san Valentino più bello che abbia mai passato! Quell’anno ero anche il capitano quindi l’emozione è stata doppia. Il Cesena era la nostra bestia nera quell’anno insieme al Parma, la partita finì 2-1 per noi in casa loro. Fu una grande soddisfazione di gruppo e personale, emozioni che non dimenticherò mai.
Inoltre come allenatore allora avevo Roby Malverti, un mister che poi si è rivelato un secondo padre per la fiducia che mi ha dimostrato e per il rapporto che si è venuto a creare tra noi, e che tutt’ora va avanti.
Senza dubbio l’anno più bello che ho vissuto calcisticamente parlando a Modena”.

Ecco, invece, come ha parlato in una recente intervista del suo esordio nel massimo campionato italiano:

“Quando mi hanno chiamato per entrare sono stati attimi incredibili, era come se fossi dentro ad una bolla. Poi ho rivisto le immagini, con la panchina in piedi e tutti che chiamavano i nostri nomi. Cosa posso dire se non grazie a loro? Questa è la mia famiglia e lo sono da tre anni e a questa parte. E soprattutto grazie al mister e al suo staff che ha reso possibile tutto ciò. Ho toccato il mio primo pallone in Serie A e chi se lo dimentica adesso?!”. 

PERCHÉ PORTIERE 

La motivazione iniziale non è delle migliori ma alla fine la scelta è stata giusta visti i risultati raggiunti, sebbene ci auguriamo che il meglio debba ancora venire. 

“Quando ho cominciato a giocare alla U.S. Monari diciamo che fisicamente non ero molto in forma, mi piaceva mangiare e faticare poco. 
Il primo giorno che mi sono presentato al campo l’allenatore Leonardo Zanfi (Leo per tutti) mi ha chiesto in che ruolo volessi giocare e subito risposi portiere, forse anche perchè influenzato da mio fratello e mio cugino.
Mi è capitato però di giocare in altri ruoli, come attaccante e difensore più che altro perchè la mia stazza confronto a quella degli altri bambini aiutava". 

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LA CLASSIFCA DEI PORTIERI 

Federico non ha mai nascosto la sua profonda ammirazione per Buffon, ma parlando in generale ha anche stilato la sua personale classifica: 

“Mi baso su quelli che ho visto giocare: Buffon, Allisson, De Gea, Lloris.
Questi sono secondo me i portieri più forti in quanto non gli manca nulla delle qualità che deve avere un portiere. Non penso ci sia bisogno di andare oltre con le parole, le loro prestazioni e le loro qualità umane parlano da sole”. 

PASSIONI 

Arte, musica ed amici. A 20 anni si pensa a questo ed è giusto che sia che sia cosi. 

Mi reputo un semplicione, nel senso che per essere felice (fuori dal campo) mi basta poco; sono un tipo tranquillo a cui piace circondarsi di persone vere e che mi facciano stare bene quando siamo insieme, per questo mi reputo anche un grande selezionatore. Da piccolo passavo dei pomeriggi a disegnare, ma devo dire che i miei hobbies sono un pò cambiati nonostante l’arte mi piaccia molto.
Appena ho un momento libero da passare a casa vado con mio fratello a pescare o passo giornate intere nel negozio di famiglia in centro a Modena, per godermi la compagnia di chi amo davvero. Nei week end non impegnati sportivamente parlando, andare a ballare con gli amici è una consuetudine.
Un’altra mia grande passione è la musica; ascolto ogni genere dal pop al reaggeton, ogni canzone suscita emozioni diverse anche dal momento che si sta vivendo personalmente, è parte fondamentale delle mie giornate”. 

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