Lecce, quanto ha investito Sticchi Damiani in questi anni? Ecco le cifre

In un articolo apparso nell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, si analizzano gli investimenti delle venti squadre di A
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, i venti azionisti di maggioranza dei club di Serie A hanno investito complessivamente quasi 6 miliardi di euro. Per ciascuno di loro è stato calcolato il totale delle spese sostenute fin dal momento del loro ingresso nel club, comprendendo l’acquisto delle quote, eventuali versamenti o prestiti, e sponsorizzazioni con parti correlate, soprattutto nei casi in cui i contratti risultino economicamente sopra la media di mercato.
Tanti stranieri
Il calcio italiano, rispetto ad altre grandi leghe europee, continua a rincorrere sul piano economico, e gli investimenti stranieri si sono rivelati fondamentali per sostenere i club. In Serie A, i più ricchi sono gli Hartono, proprietari del Como, con un patrimonio personale di 50 miliardi di dollari: nonostante la recente entrata nel calcio italiano, hanno già investito 390 milioni di euro.
A spendere di più sono però i Friedkin, alla guida della Roma, con un esborso vicino al miliardo. Segue RedBird, attuale proprietario del Milan, con un investimento da 825 milioni. Anche molte società di fascia media o bassa, come Parma, Pisa, Genoa, beneficiano di capitali stranieri. E presto potrebbe aggiungersi anche l’Udinese, nel caso si concretizzasse l’ingresso di nuovi investitori al fianco della famiglia Pozzo.

“Il mecenatismo resiste ancora”
Restano poche le realtà a proprietà italiana. Tra queste, il Sassuolo degli Squinzi, che dal 2003 ha investito circa 483 milioni di euro, e la Cremonese del Gruppo Arvedi, con 210 milioni versati dal 2007. Diverso l’approccio di Lotito (Lazio) e De Laurentiis (Napoli), che hanno scelto una gestione più oculata: rispettivamente 36 e 16 milioni investiti.
Urbano Cairo, spesso criticato, ha speso circa 72 milioni in vent’anni alla guida del Torino. Infine, il Lecce di Sticchi Damiani e soci ha versato, secondo La Rosea, 23 milioni dal 2015, prima di raggiungere la sostenibilità economica. Si tratta quindi di rendere il club autosufficiente grazie ad una gestione oculata delle risorse tra diritti tv e plusvalenze.