🔴 | Segui in diretta della conferenza stampa di presentazione di Di Francesco
Il Lecce presenterà questo pomeriggio il nuovo tecnico a giornalisti e tifosi. Prenderanno parte alla conferenza anche il presidente Sticchi Damiani, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera

Il Lecce presenterà questo pomeriggio il nuovo tecnico a giornalisti e tifosi. Prenderanno parte alla conferenza anche il presidente Sticchi Damiani, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera
Nella giornata di oggi, alle ore 18:00, sarà presentato ufficialmente ai giornalisti ed ai tifosi il nuovo tecnico del Lecce Eusebio Di Francesco. Alla conferenza stampa prenderanno parte anche il presidente Sticchi Damiani, il direttore dell'area tecnica Pantaleo Corvino ed il direttore sportivo Stefano Trinchera. Aggiorna la pagina per leggere in diretta le sue dichiarazioni.
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Domanda a Corvino su Delle Monache
Noi crediamo che in un settore con quattro esterni con N'Dri e Pierotti da una parte, Morente e Banda dall'altra, un quinto giovane soffrirebbe molto. E' un settore troveremo una soluzione per far giocare il ragazzo. Il mister ha bisogno di eventualmente cinque esterni, perché li riutilizza molto, quindi eventualmente dovremo pensare ad un altro che possa essere un antagonista di quelli che abbiamo.
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Per Di Francesco: su Kaba
Il percorso di un giocatore che viene da un infortunio è normale che abbia delle difficoltà. So cosa significa rimetterlo in campo e permettergli di adattarsi ai ritmi di un campionato come il nostro. Ha delle caratteristiche da mezzala per me. Poi c'è quella di qualità, di spinta e quello difensivo. Bisognerà cercare di creare abbinamenti di giocatori che mi permettano di valutare chi mettere all'inizio e chi ha partita in corso. Nel calcio non esistono più undici titolari ma bisogna considerare i cambi per sfruttare le potenzialità della squadra intera.
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Ancora Corvino: Fruchtl il successore di Falcone? Chi sono i giocatori che non si sono ancora espressi? Kaba è un esempio?
Fruchtl? Abbiamo la fortuna di avere due titolari. Speriamo che offerte per Falcone non ce ne siano ma se dovessimo cogliere l'opportunità, noi crediamo che Fruchtl sia un ragazzo a cui dare fiducia, perché siamo convinti che possa essere il degno sostituto di Falcone. Kaba? era un giocatore straordinario che stavamo apprezzando, poi l'infortunio ha fatto si che il ragazzo facesse fatica a rientrare a campionato in corso. Ma ha dato il suo contributo. Crediamo che lui, Coulibaly, Berisha, Pierret, Veiga, Tiago, Gaspar, N'Dri, Banda, Pierotti e Morente abbiano tutti l'entusiasmo di poterci dare ancora una mano.
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Domanda al presidente: cosa si aspetta dall'udienza di domani sullo stadio?
E' una data significativa perché c'è questa udienza al TAR che riguarda il famoso appalto dei lavori del Via del Mare. Ci stiamo giocando la possibilità di un restyling e di una copertura che è un sogno di tutti quanti noi e ci siamo arrivati. E' arrivato un ricorso di un operatore economico che è arrivato secondo e domani ci sarà la discussione: il Lecce interverrà esclusivamente per sensibilizzare il giudice amministrativo in ordine da una necessità di una decisione rapida.
Il Commissario per i Giochi del Mediterraneo ci ha fatto capire che ogni giorno perso è un giorno può procurare un danno ed un rischio di perdita del finanziamento. Se gli interventi sono di solito ad opponendum o ad adiuvandum, in questo caso sarà un intervento per accelerare per non perdere questo treno così importante. Per quanto riguarda il centro sportivo sta procedendo in maniera spedita e stiamo bruciando le tappe. Al rientro dal ritiro sarà subito pronto un campo. E' un cambiamento epocale.
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Sull'operazione Camarda
Dopo Rivera, il più giovane del campionato arrivato dalla Serie A è Bojinov. La qualità non ha età, quindi siamo partiti da queste considerazioni. C'è un potenziale in un settore in cui abbiamo un titolare che ha fatto 12 gol e 6 assist, e partire dietro con un giocatore con queste potenzialità e caratteristiche ci ha spinto a prenderlo. Prenderlo da un club importante come il Milan in prestito con diritto di riscatto e lasciare un controriscatto, e se avvenisse vuol dire che abbiamo patrimonializzato, se non avviene vuol dire che il giocatore sarà di proprietà del Lecce.
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Personalmente, è orgoglioso di aver salvato una squadra a cui è legato?
Io sono orgoglioso come lo sono tutti quanti. Come responsabile sono stracontento e felice. Abbiamo fatto un percorso straordinario, era difficile immaginarlo cinque anni fa. Partire dalla B, andare in Serie A e stare per il quarto anno in Serie A, la Primavera campione, tutto con una programmazione seria e virtuosa. Non è facile raggiungere questi risultati attraverso la patrimonializzazione. E' un esercizio difficilissimo, siamo un riferimento per tanti club ma è difficile copiarci. E' difficile patrimonializzare, non fare debiti, vincere, non retrocede, avere una Primavera “di propaganda” per il territorio. Non è un percorso facile ma straordinario. Lo dico con enfasi perché è veramente qualcosa che racconteremo come favola.
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Sono arrivate offerte per qualche giocatore? Ci sono ruoli prioritari in cui intervenire?
Una delle priorità era intervenire sulle corsie difensive esterne perché siamo stati una difesa che per certe caratteristiche di calciatori abbiamo preso gol e quindi proviamo a dare all'allenatore giocatori interscambiabili. Offerte? E' un mercato che ancora non sta dando segnali importanti. Pochi movimenti e delle grandi squadre che possono permettersi grandi nomi. Il mercato parallelo non è partito. Poi è logico che non posso stare qui ad entrare dentro alcune situazioni.
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Quante operazione in entrata si faranno?
Proveremo a tenere conto di un ciclo che può essere per molti aspetti e per molti calciatori, finito. Mi riferisco a calciatori che in questi tre anni ci hanno portato a raggiungere obiettivi straordinari ed importanti: Falcone, Baschirotto, Ramadani, Krstovic. Possono avere anche motivi per dire che il Lecce ha dato l'opportunità di dimostrare, adesso vogliono migliorarsi. Noi non possiamo tenere conto della loro volontà. Quindi puoi solo sostituirli quando vanno via. Se abbiamo un giocatore importante che pensa di andare via, noi dobbiamo aspettare che succeda questo e poi sostituirlo. Questo peggiora anche il nostro mercato e non lo agevola. Le operazioni non arrivano quando vuoi tu ma quando il mercato ti da la possibilità. Siamo figli di queste situazioni. Per altri giocatori, che hanno fatto parte di questo ciclo, hanno ancora motivazioni per stare con noi. Magari per chi non ha avuto chance per infortuni, ambientamento o scelte. Noi dobbiamo sfruttare queste risorse. Il tempo ci dirà se abbiamo fatto bene o meno, ma non possiamo non tenere conto di queste cose. Noi terremo conto anche di certi ruoli in cui avremo bisogno di interscambiabilità e proveremo ad intervenire come stiamo facendo. Kouassi è un terzino destro con caratteristiche diverse rispetto a quelle che avevamo, ed è arrivato senza bisogno di vendere. Poi il mercato farà il suo percorso. Noi faremo quello che possiamo fare in questo momento in attesa che il mercato ci dia indicazioni più precise.
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Corvino parla dello staff
Noi abbiamo presentato lo staff ed è numeroso, importante. Perché giro il nastro e ritorno a cinque anni fa a quando sono tornato. Nel vedere lo staff ero veramente orgoglioso, perché credo nel lavoro di gruppo e di squadra. Avere un allenatore bravo e non avere uno staff bravo è come non avere niente. Ho sempre creduto in questo. Quando sono arrivato, nel mio ritornare a Lecce e partendo dagli spogliatoi, vedere fuori ancora gli strumenti che avevo lasciato 15 anni prima, con la squadra che si è spogliata in due spogliatoi diversi, ho detto: “Presidente, noi non compriamo un giocatore per ingrandire gli spogliatoi e fare la stanza dello staff”. Oggi abbiamo una palestra all'Acaya che è la seconda del Sud, mentre abbiamo spogliatoio comodo e bello ed una stanza per uno staff così importante.
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Prende parola il Presidente Sticchi Damiani
Solo un saluto, scusate il ritardo ma c'era un'assemblea di lega. Volevo esserci per dare un grande benvenuto a Di Francesco e allo staff. Siamo molto felici di questa scelta e consapevoli di questa scelta. Proprio oggi pensavo che è una scelta frutto di grande riflessione, condivisa con la proprietà. Pensavo che dopo un bel ciclo che arriva al suo sesto anno con quest'area tecnica, abbiamo avuto un po' di avvicendamenti continui con gli allenatori, ma mi piacerebbe con questo allenatore e staff che si apra un ciclo con loro. Sono persone che hanno caratteristiche morali, personali, che rispecchiano i valori del Lecce. Sulla parte tecnica, so perfettamente che il nostro direttore Corvino e Trinchera avevano individuato fin da subito questo profilo qui. Meglio di un allenatore bravo e vincente, c'è solo un allenatore bravo ma sfortunato, perché avrà motivazioni più+ forti per fare bene. Puntiamo tanto su queste motivazioni. Siamo tutti spinti da motivazioni forti. Per me nasce una stagione bella ed intrigante, e sono sicuro che questo secondo capitolo per il mister possa essere un percorso che possa aprire un ciclo anche per questa parte qui. Auguro un buon lavoro al mister.
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Come vede Helgason nel 4-3-3?
La mezzala deve essere anche un po' un trequartista. Magari opera in una zona di campo differente quando difende, o troveremo una squadra che dovremo andare a prendere il mediano ed il play e ti mette una sorta di 4-2-3-1. Il calcio e dinamico, non è statico. Spesso una difensa difende a tre e non a quattro.
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Come deve essere il suo regista nel suo 4-3-3
Pierret per me è un regista, è un giocatore che ha fisicità, corsa e tecnica. La verticalizzazione: credo che il regista debba saper muovere palla tra le linee e in verticale. E' normale che se c'è una squadra che ti aspetta non la devi buttare avanti, deve cercare di aggirare la difesa avversaria andando almeno all'inizio in orizzontale. Ma credo che il nostro regista debba difendere, avere impatto fisico e dialogo con i compagni.
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Sull'aver creato molto rispetto ai gol realizzati e sulla reazione dagli spalti
Mi collego per dire: da avversario venire a giocare a Lecce non è facile per il pubblico, l'entusiasmo, l'attaccamento, gli abbonati. Nell'attaccamento c'è anche la critica e la capacità di sostenere. Sta a noi portare i tifosi dalla nostra parte, dal modo in cui stiamo in campo. Poi per quanto riguarda gli aspetti tecnici, cercheremo di migliorare la squadre per fare più gol. A Venezia mi è capitato di tirare tanto in porta, ma i tiri da lontano non li considero tiri. Zeman, il mio maestro, li chiamava tiri della disperazione quelli da 40 metri. Ma ci sono situazioni pericolose che crei, quelle reali, ed è li che bisogna valutare la differenza.
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Farà un 4-3-3 camaleontico? Poi sulla costruzione dal basso e sull'approccio con la squadra
Sergente di ferro? Noi dobbiamo essere noi stessi e non devo dimostrare qui autorevolezza e autorità. Credo che si vada in una direzione differente e l'approccio con i ragazzi deve essere diverso. Sicuramente so quello che voglio dai miei ragazzi, so quando fare una carezza e quando usare carota e bastone. Abbiamo bisogno del dialogo per far capire ai ragazzi perché si fanno certe cose. Per quanto riguarda l'essere camaleontici, si, si può fare un sistema di gioco ma poi tutto cambia in base a chi si ha di fronte. E' un po' quello che è il calcio moderno. La costruzione dal basso? Mi infastidisce come argomento perché ognuno la interpreta come vuole. Iniziare dal basso in base a come ti vengono a prendere serve per fare gol. L'obiettivo non è palleggiare per mezz'ora ma fare gol. Dipenderà dalle squadre che ci troveremo di fronte.
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C'è stato un motivo che l'ha portata a riflettere prima di prendere questa decisione?
Io come ospite, come vacanziere, sono spesso tornato a Lecce. Ho tanti amici. La prima esperienza non ha pesato. Questa seconda opportunità è stata come il destino che mi ha chiamato. Massimo Neri, che vive a Lecce, mi ha risposto in maniera positiva e questo è un segnale.
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Cosa cambierà rispetto all'esperienza col Venezia
Devo essere sincero, non ho approcciato a questa esperienza pensando a cosa cambiare. Vorrei portare la mia idea. E giusto che io porti a Lecce quello che sento rispetto alle esperienze maturate per raggiungere l'obiettivo.
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Un calciatore giallorosso che l'ha intrigata?
Krstovic ha dimostrato di essere un ottimo attaccante, ma credo che nel Lecce ci siano giocatori interessanti, ed altri che devono ritrovare lo smalto come Banda, che non è stato brillantissimo, ma nel primo anno spesso giocava al posto di mio figlio ed ha dimostrato che qualità aveva. Bisogna lavorare anche sotto l'aspetto mentale per far ritrovare fiducia. A livello tecnico, se parliamo delle ali la capacità di fare l'uno contro uno. E' un lavoro che dovremo fare con lo staff.
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Richieste sul mercato?
Il direttore sa benissimo quello che intendo io. Ci siamo trovati d'accordo in tante scelte. Credo che oggi le caratteristiche dei giocatori facciano la differenza oltre al sistema di gioco. Noi abbiamo terzini come Danilo Veiga e Gallo predisposti alla fase offensiva, quindi cerchiamo di mettere dentro al gruppo coppie con caratteristiche differenti, sia partendo con loro ma anche a partita in corso.
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Cosa si porta dietro dalle ultime esperienze?
Io dico che il passato è un grande contenitore di esperienze. Devo dire che se volessimo tornare indietro la prima annata ce l'hanno portata via ma avremmo meritato miglior sorte. L'anno scorso abbiamo fatto un ottimo lavoro ma il calcio è come il giudizio che si da: palo dentro palo fuori. La partita d'andata contro il Lecce, se avessimo fatto risultati nessuno avrebbe detto niente. Nel calcio ci vogliono tanti aspetti.
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Dopo14 anni, con la voglia di riscatto e risultati, con quale spirito torna a Lecce?
Devo dire che c'è una società differente ed una sensazione differente. Quando arrivai c'era una società che si stava smantellando e tanti prestiti. Si viveva un'atmosfera strana ed ero inesperto. Abbiamo avuto un'alternanza di prestazioni importanti e ad alti e bassi. Sono convinto che sia il posto giusto per raggiungere l'obiettivo finale che è la salvezza. Che Lecce troveremo? Posso parlare di numeri: risposerò, a differenza dell'anno passato legate alle caratteristiche dei giocatori, il 4-3-3.
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Prende parola Di Francesco
Innanzitutto ringrazio il direttore, il Presidente e la società. Sono veramente fiero anche per quello che è stato il mio passato qui a Lecce. Nei collaboratori figurano Del Rosso, Pinzi, Neri, ma manca qualcosa. Il mio pensiero va allo staff sanitario, a Graziano Fiorita: un vero amico e ci mancherà. Noi con il mio staff lotteremo per raggiugnere l'obiettivo della salvezza con lui che ci guiderà dall'alto. Ci tenevo a ringraziare il mio ex vice allenatore, grande professionista, persona leale, per il lavoro svolto al mio fianco.
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Prende parola il direttore Pantaleo Corvino
Di solito mi sforzo perché un cambio di allenatore porta ad allargare la presentazione. Oggi, trovandomi davanti ad Eusebio Di Francesco, mi limito al necessario. La sua storia è ben conosciuta, quindi cerco di essere molto sintetico per lasciare la possibilità di allargare i contenuti con le domande. Io posso dire è che questa scelta è stata voluta, lui ha tutte le qualità per fare bene, gli stimoli, la voglia, l'entusiasmo per fare bene. E' un grande professionista, che ha voglia di riscattarsi e noi come sempre, anzi questa volta ancora di più, aiuteremo lui e tutto il suo staff a dare il meglio. Loro cercheranno di aiutare noi. Se non si è in sintonia, se non si è una famiglia, la strada che si percorre è più difficile, e noi metteremo chi arriva nelle condizioni, come gli altri devono aiutare noi. C'è tanta sintonia per cercare di percorrere quella strada di cui parlavo prima. La storia l'abbiamo fatta con la salvezza, raggiungere ancora una volta l'obiettivo è andare oltre la storia e far continuare questa favola che tutti noi stiamo vivendo. Con l'onesta che ci contraddistingue, e non per mancanza di ambizione che abbiamo, però portare tutti ad un sano realismo e ad una realtà, è uno sforzo che facciamo per essere coerenti e realistici. Sappiamo che quest'anno sarà ancora più difficile andare oltre la storia. Dico sempre che partiamo sempre per ultimi, distanti da quelli che come noi lottano per lo stesso obiettivo. Dire che vogliamo una salvezza meno complicata, se dicessimo questo, sarebbe una bugia: il prossimo anno sarà ancora più difficile. Quelli che vengono dalla B sono più forti di quello che possiamo immaginare, ma a noi non spaventa. Noi siamo questi.