Il Como invita 50 tifosi in Australia, ma la Curva contesta: "Non siate dei burattini"

Il comunicato del club lariano in seguito alla decisione di svolgere la partita contro i rossoneri a Perth
Il comunicato della Curva del Como: “Adesso parliamo noi”
I tifosi del club lariano, però, hanno una visione differente: “Carissimo Presidente e Società, ora conosciamo la vostra posizione riguardo alla partita Milan–Como che si giocherà a Perth. Parole eleganti, grandi discorsi sul “bene comune”, sulla “crescita” e sul “sacrificio necessario”. Bene, allora parliamone", si legge.
“Grazie per l’ambizione, per il lavoro che state facendo per dare visibilità al Como, per la voglia di far crescere il nome della nostra città. Siamo i primi a essere orgogliosi quando la nostra maglia arriva lontano. Ma c’è un piccolo dettaglio che pare vi sia sfuggito - prosegue il comunicato - il Como senza la sua gente non è il Como”.
La critica dei tifosi
“Parlate di sacrificio come se fosse un concetto astratto – scrivono gli ultras – ma per noi il sacrificio è la vita di tutti i giorni: lavorare tutta la settimana, fare chilometri per seguire la squadra, pagare tutto di tasca nostra”.
I supporter lariani rivendicano la propria fedeltà, ricordando gli anni della Serie D e le trasferte nei campi di provincia: “Eravamo lì allora e ci saremo sempre, ovunque giochi questa maglia”.
Da qui la contestazione: “Non venite a spiegarci cosa significhi “sacrificio per il bene comune”. Perché il bene del Como lo teniamo in piedi noi, ogni volta che entriamo in curva, che alziamo una sciarpa, che cantiamo anche quando perdiamo - poi l'affondo -
E non ci sembra molto rispettoso sentirci dire che dovremmo “sacrificarci ancora” per una partita a 14.000 chilometri da casa".
La Curva chiude con un appello diretto alla società e ai giocatori: “Dimostrate un po’ di orgoglio, rispetto e dignità, non accettate questo “invito”. Una passione non può essere comprata, non ha prezzo vedere la tua curva cantare e spingere la squadra verso la vittoria. Esortiamo tutti a non essere complici di questa pagliacciata. Non siate dei burattini”.