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Il suo esordio lo ricordiamo bene tutti. Dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo nella sfida del Via Del Mare contro il Vicenza ha trovato subito la via del gol, una rete di rapina che ci ha permesso di conoscere immediatamente le caratteristiche di Pablo Rodriguez, giovane attaccante del Lecce.

Lo spagnolo si è presentato con una rete ed un infortunio ai tifosi del Lecce ormai quasi 2 anni fa. Arrivato dalla Cantera del Real Madrid ha avuto bisogno di un periodo di ambientamento al calcio italiano, prima di trovare continuità di rendimento e gol con la maglia del Lecce.

Eugenio Corini, ex allenatore giallorosso, nella seconda parte della stagione sopracitata, lo ha schierato spesso, sia da prima che da seconda punta, al fianco di Massimo Coda o di Mariusz Stepinski. Rodriguez si è esaltato nel 4312 del tecnico bresciano ed infatti ha segnato 6 gol in 19 sfide, risultando spesso determinante anche a partita in corso.

Con l’arrivo di Marco Baroni il club salentino ha deciso di invertire la rotta e passare ad un più offensivo 433. In questo sistema di gioco, però, il classe 2001 non agisce più da punta centrale ma, anzi, da esterno d’attacco, in una porzione di campo nella quale non aveva mai agito fino ad ora.

Rodriguez ha trovato parecchie difficoltà in questo nuovo ruolo e non è mai sembrato troppo contento di doversi adattare. Lo scorso anno ha disputato 25 partite in totale realizzando però solo 2 reti mentre in questa stagione è sceso sul terreno di gioco in 3 occasioni, mai dal primo minuto.

A Bologna ha “festeggiato”, si fa per dire, la cinquantesima presenza con la maglia del Lecce, un traguardo prestigioso soprattutto per un ragazzo della sua età. Il suo ingresso in campo, insieme a quello di Remi Oudin, ha dato una piccola scossa ai suoi compagni, sebbene non sia servito per rimontare i padroni di casa.

Non è escluso che Baroni, d’ora in avanti, decida di inserirlo più spesso, magari a ridosso della prima punta, per provare a riempire l’area di rigore avversario. Spesso Ceesay o Colombo si trovano a dover battagliare contro i centrali avversari, mentre un sostegno vicino potrebbe dare loro maggiore possibilità di battere a rete. 

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