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Anche Fabio Liverani si è presentato ai microfoni di SKY al termine di Napoli-Lecce: "Bisogna dire la verità, abbiamo subito i primi 20-25 minuti la pressione del Napoli con abilità tecnica e palleggio e noi non riuscivamo a giocare il nostro calcio e quindi siamo rimasti schiacciati. Poi dopo un paio di giocate in uscita in palleggio abbiamo preso forse un po' di coraggio e da lì abbiamo cercato di mettere in difficoltà una squadra forte che però se ogni tanto la alleggerisci e la fai correre indietro anche per loro diventa difficile. Questo è quello che abbiamo pensato e provato e paradossalmente dopo il gol del pareggio ci è riuscito di più". Deiola e Saponara determinanti: "Si ma anche Barak oggi era arrivato ad un soffio dal gol con l'inserimento della mezz'ala opposta dove ha fatto una parata straordinaria Ospina. Questi giocatori hanno aggiunto a chi già c'era. Noi avevamo un gruppo che era cresciuto con la Serie B e aveva dato per due mesi grandissima forza e intensità tra fine Novembre e Dicembre eravamo praticamente in 11-12 giocatori tra infortunati e squalificati e oggi invece la squadra si allena con grande intensità, con competitività nei ruoli. Il pensiero oggi di vedere Mancosu che entra e fa un gol del genere, Petriccione che entra, quando fino a ieri dovevo sperare che non gli venisse nemmeno una linea di febbre, vuol dire che la squadra può giocarsi le sue carte per questa salvezza".  Gli chiedono se si sia dovuto battere per avere Saponara: "No perché il ragazzo da quando ha saputo di Lecce ha subito accettato con serietà devo dire che i soliti luoghi comuni lo hanno ostacolato: ho ricevuto 25 telefonate e 24 mi declinavano a prenderlo perché dicevano sia lunatico e un po' così e invece è quello che ci serve".  Il Lecce ora cambia anche pelle: "Io credo che siano anche i giocatori che determinano i famosi numeri. Oggi se vogliamo chiamarli coi numeri, avendo qualità con Falco da una parte e Saponara dall'altra, era un 4-3-2-1 dove cercavamo con Falco e Saponara di togliergli qualche corsa esterna. Le idee possono essere aiutate da chi sa fare calcio, chi interpreta è il giocatore". Su Lapadula che non aveva mai segnato 7 gol in A in così poco tempo: "Lui si esalta nelle battaglie. Lui lavora così anche durante la settimana, delle volte gli cerco di far capire che deve correre meno evitando le corse senza senso, soprattutto quando giochiamo con un'unica punta tra i due centrali. E' generoso, voglioso, ha fame. Questi giocatori in una squadra come la nostra sono troppo fondamentali".
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