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Stagione 2013-2014. Marco Baroni è l’allenatore della Virtus Lanciano, mentre Roberto D’Aversa, attuale tecnico del Lecce, svolge il ruolo di direttore tecnico della formazione abruzzese, che milita nel campionato cadetto. A dire il vero, l’ex tecnico di Sampdoria e Parma aveva appeso gli scarpini al chiodo nella stagione precedente ed ancora non aveva chiare le idee per il futuro.

Al termine di quell’anno, conclusosi con il decimo posto ed una salvezza mai in discussione, Marco Baroni decide di andare via. Anche in quel caso l’allenatore toscano prende quella decisione per cercare nuovi stimoli, sfide più entusiasmanti che possano permettergli di lottare per raggiungere la massima serie.

Ecco allora che al suo posto il Lanciano sceglie di puntare proprio su Roberto D’Aversa. L’ex centrocampista conosce la piazza e la società ma non ha mai svolto quel ruolo. È stata una sorpresa ma anche il modo giusto per iniziare una nuova avventura in panchina, per quella che sarebbe stata, negli anni a venire, la sua vera professione.

D’Aversa e Baroni hanno diverse cose in comune. Sono due maniaci della fase difensiva, della quale curano ogni dettaglio per far in modo che la squadra non subisca mai troppo l’avversario. Il modulo di riferimento di entrambi è il 433, sebbene tutti e due durante le loro carriere abbiano sperimentato anche altri modi di giocare. Infine, l’idea di portare sempre una grande pressione nei confronti del portatore di palla, provando a recuperare la sfera quanto più possibile vicino alla porta avversaria, nonostante il baricentro delle squadre allenate da D’Aversa sia solitamente più basso rispetto a quello delle compagini guidate da Baroni.

Anche a Lecce, in ogni caso, è accaduta la stessa cosa. Baroni e va e D’Aversa viene, con l’augurio che il nuovo possa ripetere le gesta del vecchio e magari far sognare ancor di più il popolo giallorosso. 

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