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Parte male, malissimo l'avventura italiana alla qualificazione ai mondiali del 2026, che si disputeranno in USA e Messico. Un tre a zero secco e senza storia, chiuso nel primo tempo, in favore dei norvegesi, che hanno dominato sotto tutti i punti di vista una formazione italiana apparsa spenta dal punto di vista fisico. 

Ci pensano Sorloth, Nusa e Haaland a chiudere in 40 minuti la pratica, con il secondo tempo che è poco più di un allenamento, nonostante la girandola dei cambi provata da Spalletti, e con la Norvegia che ha colpito anche un palo, con Berge al 66°.

Una partita preparata tra mille difficoltà

La settimana vissuta dalla Nazionale italiana in vista della sfida contro la Norvegia è stata tutt'altro che semplice. Tutto è iniziato con il caso Acerbi, che ha indignato l’opinione pubblica per il suo rifiuto alla convocazione da parte del commissario tecnico Luciano Spalletti. Un gesto che ha scatenato polemiche e tensioni, culminate in un acceso confronto tra il difensore dell’Inter e l’allenatore ex Napoli.

Come se non bastasse, per preparare una partita così delicata contro una nazionale ricca di talento come la Norvegia – che può contare su elementi del calibro di Haaland, Sorloth, Odgaard e il giovanissimo Nusa, classe 2005 in forza al Lipisa Spalletti ha dovuto fare i conti con numerose defezioni. Kean, Buongiorno, Calafiori, Gabbia e Comuzzo hanno alzato bandiera bianca per problemi fisici, costringendo il CT a ridisegnare l’assetto della squadra.

Acerbi

 

In un contesto già complicato, si è aggiunta anche la difficoltà ambientale: la partita si è giocata in Norvegia, su un campo sintetico – superficie poco abituale per il calcio italiano – e con temperature rigidissime. In queste condizioni, Spalletti ha schierato dal primo minuto un esordiente come Coppola, chiamato a contenere una coppia d’attacco di caratura internazionale come Haaland e Sorloth. I due fuoriclasse non hanno lasciato scampo e sono andati entrambi a segno, regalando la vittoria ai padroni di casa.

 

Percorso in salita per gli azzurri

Ora, per l’Italia, la strada verso la qualificazione ai Mondiali del 2026 si fa estremamente complicata. Con due partite in meno, gli Azzurri si trovano a nove punti di distanza dai norvegesi. Per sperare ancora nella qualificazione diretta, servirà una vittoria larga nello scontro diretto del ritorno, oppure confidare in un passo falso della Norvegia contro Estonia, Israele o Moldavia. Ma dopo quanto visto oggi, questa seconda opzione appare molto difficile da realizzare, e molto probabilmente all'Italia toccherà ancora l'incubo dei playoff, che sono stati fatali agli azzurri nel 2017 contro la Svezia e nel 2021 contro la Macedonia.

La sensazione è che, ancora una volta, il cammino dell’Italia passi da una situazione in salita, nella speranza che il gruppo riesca a compattarsi e a trovare le energie per un’altra rincorsa complicata ma non impossibile.

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