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Il tecnico Eugenio Corini ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Lecce e SPAL. Di seguito le sue dichiarazioni.

SPAL – “La SPAL era una squadra già ben allenata con Marino, poi a lui è subentrato Rastelli, un allenatore altrettanto bravo. Nelle tre partite con lui hanno pareggiato due volte e hanno ottenuto una vittoria, mantenendo il 3-5-2 come sistema di gioco. Penso che confermeranno il modulo, non sappiamo se con due punte agili e veloci o con un centrocampista avanzato. Questo campionato è difficile e livellato verso l’alto, la SPAL ha un organico importante, sono lì e vogliono riagganciarsi alla promozione diretta. Noi però abbiamo aspettative elevate e vogliamo fare una grande gara creando i presupposti per andare a vincere”. 

MANCOSU – Ha tolto i punti, sta iniziando il suo percorso riabilitativo, non abbiamo ancora una idea precisa di quando potrà tornare a disposizione, mi confronterò con lo staff atletico”.

PISA – “Atleticamente la squadra sta bene, con il Pisa lo abbiamo dimostrato. Nel primo tempo il Pisa ha creato due situazioni pericolose, ma non abbiamo sofferto molto, mentre abbiamo sbagliato qualcosa dal punto di vista tecnico. Nel secondo tempo abbiamo fatto molto bene creando i presupposti per segnare. Saper leggere le partite, avendo l’umiltà di riconoscere il valore degli avversari, è sempre importante”. 

TIFOSI – La tifoseria manca tanto, in questo momento avrebbe dato una ulteriore spinta. Abbiamo la percezione di quanto il Salento sia legato alla squadra e stiamo lavorando per far sì che il sogno della serie A si avveri. Vogliamo prendere quei punti che ci separano dal sogno”. 

QUOTA PROMOZIONE – “La percezione della difficoltà delle prossime sei partite si ha ragionando sul fatto che la serie A matematica è a 14 punti di distanza, questo dimostra quanto ancora manca per raggiungere l’obiettivo. Dobbiamo concentrarci su questo, il piede davanti alle altre lo abbiamo messo, ora dobbiamo mettere davanti anche l’altro piede per raggiungere l’obiettivo che tanto sogniamo

FORMAZIONE – “Quotidianamente i miei giocatori mi danno tanti spunti su cui riflettere, il livello della qualità della degli allenamenti si è alzata molto. Per l’elaborazione della formazione ci vuole tempo, i ragazzi mi mettono nelle condizioni di fare tante riflessioni. Devo anche rispettare il percorso che ci ha permesso di vincere queste partite e trovare l’equilibrio giusto, questo mi sta orientando nella scelta della formazione. Tutti i miei giocatori sono titolari, ma in un calcio moderno con tante partite e cinque cambi a partita il concetto di titolarità è cambiato. Va valutata anche la capacità essere decisivi a partita in corso. Penso a Muriel, a quanto era dominante entrando dalla panchina e al modo in cui poi è diventato titolare in A con l’Atalanta. Questo è un concetto di squadra, non si vince solo in 11, ma lo si fa con i 30 della rosa e con chi subentra

MENTALITA’ – “Non c’è una euforia sbagliata, c’è la consapevolezza di aver messo le basi e di avere ancora tanto da fare. La strada è orientata sulla linea del dover fare ancora molto per raggiungere l’obiettivo. Nel lungo periodo abbiamo creato una mentalità importante, abbiamo voglia di andare oltre i nostri limiti. Ogni partita ha tante letture al suo interno e la squadra è cresciuta da questo punto di vista. Anche nei momenti in cui bisogna soffrire, come accaduto contro la Salernitana, mi piace lo spirito con cui la squadra difende. Dobbiamo avere consapevolezza delle qualità degli avversari e sapere che dobbiamo saper reggere nei momenti di difficoltà”.

CERTEZZE – La sensazione è quella di aver costruito una identità forte in cui tutti ci riconosciamo. Quando un gruppo di lavoro trova un’anima, con un obiettivo comune, si riesce a creare una identità comune che sostiene il percorso. La sensazione è quella di aver costruito questo, con questa anima che abbiamo creato tutti insieme dobbiamo andare a prenderci questa serie A. Sereno non lo sono mai, ma ho la sensazione che possiamo andare a fare qualcosa di importante”. 

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