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Siamo a Fiumicino, è il Febbraio del 1994 e c'è un tizio che parcheggia la sua macchina vicino alla cabina di un telefono e va incontro a due signori stancamente seduti e privi di una spiccata voglia di perdere tempo con l'interlocutore che chiede loro, presumibilmente, di poter cambiare una banconota con delle monete da usare nella cabina telefonica. E' questo, a grandi linee il racconto di quello che accade all'incirca al minuto 0.50 del video di Pesto, un singolo di Calcutta uscito nel febbraio dello scorso anno. La clip è opera di Francesco Lettieri (regista dei videoclip di Calcutta ma anche di altri artisti italiani come TheGiornalisti, Carl Brave X Franco 126, Liberato), e conta su YouTube oltre dieci milioni di visualizzazioni. Il video richiama un'atmosfera malinconica dettata dalle urla al telefono del protagonista di fronte al tramonto sullo smorto litorale romano dove figura solo una baracca malconcia, con retrogusto vintage dato un po' dall'auto, una vecchia ed ingombrante Volvo Polar color panna, un po' dalla cabina telefonica, ma soprattutto dagli abiti dei personaggi che appaiono sullo schermo. Già, proprio gli abiti, ovvero il motivo per il quale è possibile collegare al Lecce un successo di Calcutta. Fermando il video esattamente al minuto 1.14 (come ci ha segnalato un nostro lettore, Marco Piccinno) è possibile notare che il signore sulla destra seduto ai piedi della baracca indossa una vecchia giacca Asics sulla quale campeggia in bella vista lo stemma a forma di cerchio con la lupa stilizzata al suo interno che il Lecce ha utilizzato fino al 2001. Cosa ci faceva un signore con un giaccone della squadra salentina al fianco di una baracca a Fiumicino nel 1994? Chi lo sa. Forse si lamentava della difficile stagione del Lecce di Baldieri, Notaristefano, Ceramicola e delle meteore Gumprecht e Ayew, che nel febbraio di quell'anno (periodo dell'ambientazione del video) aveva raccolto una vittoria, un pareggio e due sconfitte e che a fine stagione sarebbe retrocesso in Serie B. Fantasie a parte, non è la prima volta che Calcutta incontra il mondo del calcio. Il protagonista del video di "Orgasmo", ad esempio, va a giocare a calcetto con la maglia della Sampdoria in bella vista, e come non parlare poi del ritornello di "Frosinone" dove il cantautore di Latina canta "leggo il giornale e c'è Papa Francesco e il Frosinone in Serie A", frase simbolo di come talvolta qualcosa di imponderabile, come un Papa di nome Francesco ed i ciociari che raggiungono la massima serie, alle volte succede per davvero. Non sappiamo se la scelta del Lecce sia stata mirata o casuale ma una ragione possiamo provare a cercarla. Perché proprio i giallorossi? Perché probabilmente sono il simbolo del calcio di provincia di una volta, delle piccole squadre che dopo tanta fatica riuscivano ad affacciarsi nella Serie A per confrontarsi con i giganti del calcio italiano. Ecco perché il giubbotto non è della Juventus, dell'Inter, del Milan, o della Roma e della Lazio che almeno geograficamente, essendo il video ambientato a Fiumicino, sarebbero stata la scelta più ovvia, ma proprio del Lecce, con quel giaccone Asics risalente ormai ad un quarto di secolo fa che permea l'atmosfera vintage del video e richiama alla mente tanti ricordi ai nostalgici del meraviglioso calcio italiano degli anni '90.
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