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Nella serata del 28 novembre, in viale Grassi a Lecce, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e minacce, dopo una segnalazione al 112.

La richiesta di soccorso della donna

A chiedere soccorso è stata una donna di 52 anni, aggredita dal compagno, originario di Manfredonia. La vittima ha trovato rifugio nell’abitazione dei vicini, mentre sul posto interveniva già il personale del 118, che ha prestato le prime cure. La donna presentava lividi sul volto, segni di strangolamento al collo e la maglia macchiata di sangue.

Il racconto della vittima

Nonostante le ferite, la donna ha raccontato che durante una lite il compagno l’aveva colpita con pugni e schiaffi, tentando poi di strangolarla.

Ricovero d’urgenza

All’arrivo della polizia, l’uomo si trovava sul balcone del quarto piano, continuando a urlare e insultare la donna. Per evitare gesti pericolosi, una pattuglia è rimasta in strada cercando di calmare l’uomo, mentre altri agenti sono saliti nell’appartamento, convincendolo a rientrare. Nel frattempo, la donna è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Vito Fazzi, dove è stata ricoverata in codice rosso.

Violenze reiterate 

Nonostante le gravi condizioni, la vittima ha deciso di denunciare l’aggressione. Dal suo racconto è emerso un quadro di violenze fisiche e psicologiche reiterate in pochi mesi di relazione: la donna era stata progressivamente isolata da amici e familiari a causa della gelosia ossessiva del compagno e, negli ultimi tre giorni, le era stato sottratto anche il telefono.

L'arresto

Dai controlli è risultato che l’uomo aveva numerosi precedenti penali, era sottoposto a detenzione domiciliare e aveva già un precedente per maltrattamenti in famiglia. Informato il pubblico ministero, è stato arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola.

Presunzione di innocenza

Si specifica che i provvedimenti adottati in fase investigativa e /o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza.

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