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Presente. Nel calcio sembra importi solo quello. Difficilmente qualcuno guarda al di là dell’oggi. Conta quello che è accaduto oggi, quanto si è vinto o si è perso oggi e chi si è comprato o venduto oggi.

Il Lecce sta vivendo un processo di crescita, una fase nella quale commettere errori è la regola ed evitare le cadute un’eccezione. Tre anni fa si è scelto di programmare, di provare a garantire un vero futuro a questa squadra, attraverso parole chiave che sono diventate mantra per chi tiene a questi colori: patrimonializzazione e settore giovanile.

In questi giorni i tifosi più ottimisti sui social stanno facendo circolare l’immagine che presenta il monte ingaggi di tutte le squadre di Serie A. Inutile ribadire che il Lecce si trovi all’ultimo posto di quella particolare classifica, relegato in fondo e distaccato parecchio anche dalla diciannovesima squadra.

Si è scelto un percorso diverso, forse più difficile ma di certo l’unico da poter sostenere con queste risorse economiche. Alle spalle del Lecce non ci sono magnati o fondi petroliferi pronti ad investire cifre astronomiche per rendere il presente glorioso e riempire la bacheca di coppe e trofei, ma soci che ogni giorno compiono sacrifici economici per tenere alto il nome di questa società, nel mare magnum della Serie A. Quando hanno presentato il loro progetto, un vero programma basato su un tipo di calcio sostenibile, quello che si è raggiunto ieri pomeriggio sembrava utopia.

Hanno parlato di futuro, di domani, senza fermarsi a quello che poteva essere il presente. Hanno visto oltre e costruito tra le macerie di un passato in cui si era programmato poco e sperperato molto

Ieri, ancora una volta, sono stati raccolti frutti di una semina che parte da lontano. I primi sono arrivati con la promozione del Lecce nel campionato di Primavera 1. Gli altri con la salvezza dei ragazzi di Vito Grieco lo scorso anno e con l’esordio di Joan Gonzalez in prima squadra, un traguardo al quale devono aspirare tutti i giovani che adesso giocano nel settore giovanile. Devono sì, perché il Lecce deve rappresentare un obiettivo e non solo un trampolino di lancio della loro carriera. 

La formazione Primavera quest’anno ha vinto la stagione regolare e lo ha fatto con una giornata d’anticipo. Adesso si giocherà i play off Scudetto e lo farà consapevole di poter dire la sua contro squadre più blasonate e che lavorano a tutto questo da più tempo.

Futuro. In un lembo di terra che viaggia ad una velocità tutta sua un gruppo di persone appassionate di calcio ed innamorate di questo territorio sta provando a cambiare le regole del gioco. E sono partite dal futuro, dal domani, per rendere, prima o poi, anche l’oggi indimenticabile. 

 

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