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C.v.d. Come volevasi dimostrare. Il calcio riparte, ancora una volta il "vil denaro" ha avuto la meglio sulla "ratio", la ragione. Chiedi e chiedi, rompi e rompi, pressa e pressa e alla fine ci sono riusciti. Il torneo sà da disputare in barba a tutto ed a tutti. Falsato o meno non è importante, assolutamente. Figli e figliastri scrivevamo qualche settimana addietro. Così è. D'altronde il calcio è uno spettacolo che deve andare avanti, costi quel che costi. L'Heysel ne fu la prova provata ed il Covid19 all'epoca non era neanche nella testa di qualche regista illuminato. Accettato il protocollo, strette di mano virtuali, ammiccamenti e volemose bene. Ritiri blindati? Anche no. Quarantena obbligatoria? Si! Ci chiediamo: come si fa a riprendere uno sport di contatto quando tutti girano e pedalano con mascherina e guanti? Come fa ad essere credibile la FIGC e di conseguenza il Governo se usa due pesi e due misure? Ergo: chi ha i soldi per fare i tamponi "a manetta" è esonerato dalle regole basilari imposte alla popolazione? Distanziamento e mascherine? Certo che si! Ci vengono in mente gli assembramenti tuttora vietati per i comuni mortali: durante una partita e, per quelle due ore, saranno concessi a tutti? No! Solo a coloro che sudando e sputando, possono contagiarsi a vicenda. Ma la spada di Damocle c'è e leggendo le carte è evidente ai più. Il ministro, coadiuvato dalla commissione tecnico-scientifica è stato chiaro, sconfessando praticamente se stesso: in caso di contagio tutta la squadra va in quarantena. Campionato evidentemente bloccato. Punto ed a capo. Il rischio che ciò possa accadere, probabilmente remoto, è però reale. Quindi, chi controllerà i controllori? Vogliamo fare l'avvocato del diavolo: e se una formazione dopo aver vinto la partita ed essersi assicurata la prima posizione, un posto in Champions, in Europa League o la salvezza, facesse "uscire" un paio di contagiati? Che cosa succederebbe? Al netto dei responsabili interrogativi che ognuno di noi si pone, c'è un messaggio che passa chiaramente, lontano dallo sport, più crudele e veritiero di sempre: se muovi il denaro vai avanti, decidi e imponi le regole, diversamente "muori". È questo il codice di vita che stiamo trasferendo ai nostri figli, alle future generazioni. Ne siamo tutti responsabili!
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