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Esattamente tre anni fa il Lecce retrocedeva in Serie B con una rosa numericamente al limite e si apprestava a giocare senza pubblico al Via del Mare. Una situazione emotivamente ed economicamente difficile, dalla quale sembra sia passata un'eternità. Sticchi Damiani e soci si sono rimboccati le maniche, affidandosi a Corvino prima e Trinchera poi, e raggiungendo dei traguardi incredibili nel giro di poche stagioni.

Con la Prima Squadra promozione e salvezza, mentre con la Primavera promozione, salvezza e scudetto. Un progetto virtuoso che porta risultati e soddisfazioni: un unicum in Italia. Col Como sono subentrati ben tre classe 2004, arruolati tra i grandi a pieno regime. Sarebbe una notizia in qualsiasi altra piazza, ma il Lecce ha già abituato i suoi tifosi al coraggio nel lanciare i giovani talenti, come fatto con Gonzalez, Gendrey, Gallo, Banda e non solo.

Tutti gli ingranaggi funzionano alla perfezione ed il post pubblicato pochi minuti fa dal presidente Sticchi Damiani ripropone la parola d'ordine lanciata nell'agosto del 2020, il punto di partenza del nuovo progetto: patrimonializzazione. Il Lecce ora ha 23 giocatori su 24 di proprietà (il solo Almqvist è in prestito). Un tesoretto costruito, sudato e meritato. Le mosse sul mercato, inoltre, testimoniano che con lungimiranza ed equilibrio è possibile togliersi qualche soddisfazione.

I giallorossi hanno acquistato Krstovic per 4.5 milioni bonus compresi, Kaba per 3, Falcone per 2.7, Pongracic per 1.7 e non è finita qui. Cifre inimmaginabili fino a qualche mese fa.

I tifosi salentini sanno apprezzare il lavoro svolto con trasparenza da questa società, che viene dunque premiata non solo dai risultati, ma anche dalla propria piazza. Con la campagna abbonamenti 2023-24 è stato superato qualsiasi record ed i calciatori del Lecce giocheranno in una cornice di oltre 20mila abbonati e potenzialmente 30mila tifosi sugli spalti.

Professionalità, sacrifici, impegno, risultati e soddisfazioni. Il progetto Lecce funziona davvero.

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