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Un anno fa era una sorpresa, oggi è chiamato a imporsi come certezza

Federico Baschirotto è stato uno dei grandi protagonisti della passata stagione. Arrivato dall'Ascoli nel Salento senza troppo clamore, ha saputo imporsi sin da subito, rivelandosi un elemento fondamentale nella cavalcata verso la salvezza in Serie A. Trentasette presenze, sempre in campo, sempre dal primo minuto, tre gol segnati e una invidiabile solidità in fase difensiva. Numeri e caratteristiche che lo hanno portato alla convocazione nella nazionale italiana. 

Quella in corso è per lui la stagione della definitiva conferma e consacrazione. Un segnale in tal senso? La partita contro la Salernitana, nella quale Baschirotto è scesa in campo vestendo al braccio la fascia di capitano. Nel giro di un anno è diventato uno dei leader tecnici e carismatici della squadra giallorossa, che si affida alle sue giocate difensive per rincorrere la seconda salvezza consecutiva nella massima serie italiana. 

Il Baschirotto di inizio stagione, tuttavia, è diverso rispetto al giocatore della scorsa Serie A. Il motivo è presto detto: è cambiata la guida tecnica (da Marco Baroni a Roberto d'Aversa), è cambiata filosofia di gioco e sono cambiati anche alcuni interpreti in difesa. 

Per quasi tutto il girone di ritorno dello scorso campionato il difensore ventiseienne si è ritrovato ad affiancare Samuel Umtiti al centro della difesa. Una coppia solida, che ha blindato la retroguardia giallorossa. Quest'anno, invece, Baschirotto ha iniziato la stagione al fianco di Marin Pongracic. Non è una novità per entrambi, a dire il vero, poiché l'ex Ascoli e il croato sono già scesi in campo insieme in nove occasioni nella scorsa Serie A, prima dell'infortunio che ha costretto l'ex Borsussia Dortmund a una lunga sosta ai box. 

Quest'anno, Baschirotto-Pongracic è la coppia che, assieme al portiere Wladimiro Falcone, costituisce la base della spina dorsale della squadra. I due, infatti, sono stati impiegati in tutta la pre-season e nelle prime tre giornate di campionato. Ma com'è cambiato il gioco di Baschirotto rispetto allo scorso anno? 

Prima di tutto, rispetto a quando faceva reparto assieme a Umtiti, il centrale veneto ha cambiato la posizione sul campo. Il campione del mondo francese era un difensore di piede mancino e veniva schierato sul centro-sinistra della difesa a quattro, mentre Baschirotto si posizionava sul centro-destra. Con Pongracic, invece, la posizione è invertita, ed è Baschirotto ad agire sul centro-sinistra.  

La heatmap di Baschirotto, da Sofascore

Baschirotto, in questa stagione, oltre a garantire la sua solita solidità dei duelli al centro della difesa, è chiamato a svolgere un ruolo importante anche in fase di costruzione. Un aspetto sul quale sta lavorando tanto in questo primo scorcio di stagione e i numeri depongono in suo favore. 

I dati medi di queste prime tre partite sono chiaramente parziali rispetto al dato complessivo della scorsa stagione, ma rendono bene l'idea di come l'ex Ascoli stia provando ad alzare il livello del suo gioco. 

Baschirotto ha chiuso la scorsa stagione con una media di 50 tocchi a partita, una precisione di passaggi del 74% (86% nella propria metà campo e 57% nella metà campo avversaria) e una precisione del 41% nelle palle lunghe (statistiche Sofascore). Nella media delle prime tre partite disputate quest’anno, tutte le percentuali appaiono in miglioramento. Baschirotto, nella Serie A in corso, ha una media di 46 tocchi a partita, precisione nei passaggi dell’88% (98% nella propria metà campo e 63% nella metà campo avversaria) e una precisione del 62% nelle palle lunghe. 

Numeri in crescita, che testimoniano da un lato la modifica nello stile di gioco di Baschirotto, ma dall’altro la sua nel lavorare per migliorarsi costantemente. 

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