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Valeri Bojinov, doppio ex di Lecce e Fiorentina, è intervenuto a Radio Firenze Viola ed ha parlato del passato tra Salento e Toscana e del momento che stanno vivendo le due squadre:

Lecce e Corvino

Il suo legame con il Salento e con il dirigente Pantaleo Corvino c’è e rimarrà in eterno

Sia il Lecce che Pantaleo Corvino sono significati tanto per la mia carriera calcistica e per la mia crescita come uomo. È stato Corvino a scoprirmi e a portarmi in Italia, così come ha fatto con tanti altri calciatori. Mi ha sempre insegnato come vivere, come lavorare e come giocare, è stato come un rapporto tra padre e figlio.

Pantaleo Corvino in conferenza stampa

L’addio al Lecce

Il retroscena riguardante quella rumorosa trattativa, ultimata proprio a fine calciomercato:

Quando dovevo lasciare il Lecce io dissi che volevo restare in Italia e allora mi vendette alla Fiorentina. Mi ricordo quando Corvino mi invitò a cena a casa sua e lì mi annunciò, un’ora dopo la conferenza stampa, che sarei dovuto andare a Firenze. Io ero molto felice perché sapevo di andare in un club importante dove avevano giocato campioni come Edmundo e Batistuta. Dopo appena due mesi che ero in Toscana poi annunciarono che Corvino sarebbe diventato il nuovo direttore sportivo viola, giuro che io non ne sapevo niente.

Calcio moderno e giudizio sulla Fiorentina attuale

Infine, Bojinov si è lasciato andare ad un commento sulla compagine viola:

La Fiorentina è una squadra costruita molto bene. I tifosi si aspettavano colpi importanti dal mercato, nei giorni scorsi è comunque arrivato un ottimo giocatore come Belotti. I viola se avessero vinto avrebbero rubato qualcosa ma è una squadra che lotta e che rischia sempre. Italiano gioca un calcio molto moderno, tanto diverso rispetto a quando giocavo io. Non si giocava mai dal basso ai miei tempi, Frey per esempio doveva cercare Toni non il difensore. 

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