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E’ colpa della favole. Si, è davvero una favola quella che stiamo per iniziare a raccontarvi. Da piccoli ci hanno insegnato che le storie diventano favole quando terminano con il lieto fine, con il principe che bacia la principessa o il mostro cattivo che viene sconfitto. Qui non c’è niente di tutto questo, ma solo un uomo, all’anagrafe Marco Mancosu, nato per stupire e sfondare porte a suon di reti. Quando il centrocampista sardo è arrivato nel Lecce, i giallorossi erano impantanati nell’inferno della Serie C. Lui è stato presentato come un top player per la categoria. A dire il vero, noi non lo conoscevamo poi cosi bene. Lo avevamo affrontato in qualche occasione, durante le partite contro Casertana e Benevento ma non avevamo idea di quello che sarebbe diventato di li a poco. Le stagioni sono trascorse, inesorabilmente. Marco si è ambientato nel Salento, ha giocato una buona prima stagione, presentandosi con un goal al “Via Del Mare” contro il Civilerghe, in Coppa Italia, regalando sprazzi di alta classe e accelerazioni da categoria superiore. Il secondo anno, poi, è stato quello della consacrazione, per lui e per la squadra. La sua rete al Rende ha permesso al Lecce di intraprendere un percorso culminato con la promozione in Serie B, condita da 7 goal, alcuni dei quali di pregevole fattura. Fino ad ora, quella che vi abbiamo narrato sembrerebbe una storia normale, una delle tante belle avventure vissute da chi, arrivato a Lecce, ha poi vinto con addosso questa maglia. Da questo momento in poi, però, quello che vi racconteremo non avrà più una logica, sarà solo frutto di una magia che si è venuta a creare tra un giocatore, diventato poi capitano, e la sua gente. Marco Mancosu è arrivato in Serie B. Durante il ritiro estivo, Liverani lo ha schierato nel ruolo di trequartista, scommettendo sulle qualità del classe 88. Ciò che è successo dopo ha dell’incredibile, perché nessuno, e probabilmente nemmeno lui, si sarebbe aspettato un rendimento del genere, con 13 goal all’attivo ed una promozione trionfale, inaspettata e per questo indimenticabile. Ecco, la storia da semplice racconto è diventata favola, ma non è ancora finita. Il lieto fine che sembrava dovesse essere la massima serie conquistata in quel modo, in realtà, si è palesato solo ieri sera, in un Lunedì di metà Settembre che Marco e i tifosi giallorossi non dimenticheranno mai. È il minuto 73, il Lecce è vivo e sta reagendo all’ingiustizia di un rigore generoso concesso dal direttore di gara. Calderoni carica il tiro, Sirigu respinge ma Mancosu ribatte in rete. Eccolo, è arrivato il lieto fine e mentre Marco si dirige verso il settore ospiti chissà cosa gli sarà passato per la testa, chissà se avrà pensato a tutte le battaglie vissute sui campi polverosi della Serie C, quando un goal in Serie A sembrava un sogno irrealizzabile. Mancosu segna, lo fa di nuovo, nel massimo campionato come in terza divisione, entrando nella storia di questo club per sempre. L’unico superstite, insieme a Tabanelli, della formazione dei giallorossi in Serie C, lui si che sa cosa abbiamo passato. È colpa delle favole Marco. La favola che stai vivendo tu e che stai facendo vivere a noi. È colpa tua se noi da ieri ci crediamo ancora di più. Colpa della tua voglia di zittire chi ha  detto che non puoi, di quella voglia che ti spinge a superare ogni limite con una fascia di capitano al braccio. Hai un popolo al tuo fianco che non aspetta altro che esultare ancora insieme al suo condottiero.
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