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Accanto alle acquisizioni di rilievo inseguite dal Lecce in questo proficuo calciomercato estivo volto a potenziare la rosa giallorossa per il secondo anno consecutivo in Serie A, ci sono altri tesseramenti che sembrano essere ‘minori’ ma che in realtà risultano ugualmente importanti, soprattutto perché frutto di una visione prospettica che servirà a instradare nel Lecce di oggi gli elementi che diventeranno, un domani, i nuovi leader del club. Con quest’ottica, infatti, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera hanno deciso di far approdare in Salento uno dei più fulgidi talenti italiani in circolazione, ovvero Giacomo Faticanti, centrocampista difensivo di 19 anni proveniente dalla Roma e approdato nel Tacco D’Italia al termine di una trattativa onerosa per la quale la società di Via Costadura ha sborsato una cifra pari a un milione di euro e ha riconosciuto al team cedente una percentuale del 35% sulla futura rivendita, mentre ha offerto al calciatore un contratto quinquennale. Senz’altro, un termine duraturo di ampio respiro che testimonia proprio la volontà di avviare un percorso di crescita per i giovani che sia pianificato su un arco temporale rilevante. Sulle tracce di Faticanti si rumoreggiava ci fossero il Victoria Guimaraes, il Milan, il Barcellona e il Club Brugge e, prima ancora, il Perugia e la Spal, il Frosinone e, in passato, quando aveva solo 15 anni, era stato addirittura un obiettivo della Juventus, della Fiorentina e del Genoa.


Giacomo Faticanti nasce a Roma il 31 Luglio 2004, in una famiglia dove il tifo per la Magica e la passione per lo sport vanno a braccetto: il padre, Paolo, è anche un appassionato di rugby; la madre Claudia, come tutte le mamme con un figlio calciatore, lo segue ovunque (‘lei è stata fondamentale per la mia crescita’, ammette il ragazzo); il nonno è un sostenitore sfegatato dei capitolini e il fratello, Francesco, ha una militanza nelle giovanili del Frosinone come portiere e anche nel Sora, con cui vince il campionato di Promozione riportando i lirensi in Eccellenza dopo diversi anni, ma può vantare anche una convocazione per uno stage in Nazionale Under 15 con un certo Francesco Toldo, salvo poi mollare tutto per dedicarsi allo studio. In realtà, tutta la famiglia proviene dalla capitale, ma si trova in Val del Liri per questioni lavorative. 


Nonostante il padre lo voglia rugbista (e in alcuni frangenti avrà modo di poter disimpegnarsi in quello sport), il piccolo Giacomo si appassiona al mondo del pallone subito: a 4 anni assiste, infatti, ad una partita della Roma (vinta 2-1 contro l’Atalanta, con gol di Panucci e proprio del suo mito De Rossi, di cui si parlerà approfonditamente più avanti…) e si innamora perdutamente del football. Entra quindi a far parte del settore giovanile dell’Atletico Sora (al campo ‘Trecce’) e, terminata l’attività sportiva giornaliera, si sfonda di partitelle fra il ciottolato di piazza Santa Restituta con gli amici e due serrande a fare da porte vicino casa sua. Da lì, a soli 6 anni viene selezionato per il vivaio del Frosinone (con il quale arriva fino ai Giovanissimi Fascia B Elite e si alterna fra la posizione di difensore centrale e quella di attaccante) e successivamente, dopo un trasferimento alle Canarie a 12 anni durante il quale decide di voler essere un mediano, approda nei ranghi della squadra da lui supportata, la Roma (per una cifra di circa 100.000 euro), nella stagione agonistica 2018/19, praticamente a 14 anni appena compiuti, grazie all’occhio sempre attento di Stefano Palmieri (storico osservatore giallorosso, che per quasi 40 anni ha ricoperto quel ruolo per il club). ‘Da piccolo ero un po’ cicciottello e non ero il migliore, atleticamente parlando. Ho sempre riconosciuto i miei limiti e ho cercato, fin da bambino, di svilupparmi per giocare un ‘calcio intelligente’. Mi piace giocare spesso a due tocchi, preparandomi in anticipo le giocate da fare’, confessa Giacomo, il quale viene subito inserito nella rosa Under 15 allenata dal giovane turco Tugberk Tanrivermis, al suo primo di tre anni consecutivi nelle giovanili giallorosse (arrivato grazie all'ex ds Monchi a soli 29 anni da vice allenatore del Galatasaray qual era). Per il giovanissimo centrocampista, prima annata e primo successo: la Roma vince il campionato, a cinque edizioni di distanza dall’ultimo titolo, battendo il Milan 2-0 in finale con le reti dell’ivoriano Cedrick Koffi e di Luigi Cherubini.

Nella stagione 2019/2020, Faticanti disputa due incontri con l’Under 16 giallorossa (entrambi contro il Napoli) e poi prende parte a due gare (curiosamente entrambe contro l’Ascoli, sia all’andata sia al ritorno, dispensando un assist per Matteo Falasca nell’1-1 del secondo match) del girone C del Campionato Under 17, il quale viene sospeso anzitempo a causa della pandemia da Covid, proprio mentre la Roma è, meritatamente, al primo posto e, curiosamente, il Lecce all’ultimo. Una delusione enorme, visto che anche in Under 16 l’arrivo del virus ferma tutto, mentre la Roma è prima incontrastata nel girone C del campionato nazionale Under 16 (con 46 punti in 18 partite, a +7 dal Napoli secondo). Per Giacomo, però, arriva un premio individuale che lascia presagire un futuro radioso: conquista l’Oscar della Giovane Italia come miglior centrocampista della classe 2004.


L’annata 2020/2021 vede un impiego particolare per Giacomo: a settembre 2020 comincia la stagione fra i ranghi dell’Under 17, disputando tre incontri del girone iniziale e avendo anche il modo di fornire un assist per Patrick Gante nel successo per 5-1 sui malcapitati pari età… del Lecce, il 4 ottobre 2020. Dopodichè, nel marzo del 2021, viene spostato nell’Under 18, formazione con la quale calca il campo di gioco in 5 occasioni. Successivamente, fra aprile e giugno dello stesso anno, torna in Under 17 per disputare il campionato nazionale e qui indossa la fascia di capitano e partecipa a 5 gare. Parallelamente, viene chiamato in Primavera e riesce, seppur sotto età, a trovare spazio nel centrocampo degli uomini di Alberto De Rossi in 9 occasioni, fornendo ben 2 assist in uno stesso match (Roma-Cagliari 5-3). Infine, torna nell’Under 17 di Fabrizio Piccareta per la fase finale del campionato nazionale, poi vinto meritatamente in finale contro il Genoa per 3-1: per Giacomo è un successo doppio, visto che alza la coppa al cielo del torneo iridato, ma da capitano.

Faticanti è un elemento troppo promettente per non poter essere promosso in pianta stabile in Primavera. E così avviene. La stagione 2021/2022 lo vede quindi titolare inamovibile di una formazione che annovera elementi come Joel Voelkerling Persson (lo scorso anno proprio nei ranghi dei salentini), Felix Afena-Gyan e Cristian Volpato. Alla prima giornata arriva il primo successo per 4-0 contro il Torino di Federico Coppitelli e, grazie anche alle prestazioni di Giacomo, la Roma conquista in poche giornate la vetta della classifica del campionato, mantenendo quella posizione fino alla fine del torneo regolare. Fino a quel momento, Faticanti ha uno score di 29 presenze, due reti (comminate al Milan e alla Spal) e un assist (contro l’Empoli) ma anche 9 ammonizioni e un’espulsione. Nella fase finale valevole per il titolo, la Roma però cade all’ultimo giro di boa, perdendo contro l’Inter per 1-2 dopo i tempi supplementari e consegnando lo scudetto ai meneghini. Uno smacco considerevole che si somma poi a quello già patito in Coppa Primavera, terminata – anch’essa nonostante i favori del pronostico – anzitempo in semifinale, dopo una cocente sconfitta per 5-2 patita dalla Fiorentina di Michael Kayode e allenata da un ex centrocampista della Roma, ovvero Alberto Aquilani. Fuori dal campo, si applica negli studi ed è seguito dalla sua famiglia: frequenta il liceo scientifico di Trigoria e da poco ha accanto a sé i genitori, trasferitisi a Roma per stare ancora più vicini a lui.


Dopo un’importante investitura espressa dall’allora general manager, Tiago Pinto (‘ad oggi Faticanti credo abbia qualità e responsabilità per lavorare da professionista’) e il rinnovo del contratto fino al 2026, nella stagione 2022/2023 si raggiunge il punto più alto di Giacomo Faticanti con la maglia della Roma: è il capitano e il leader inamovibile e silenzioso di una formazione che resta in vetta per ben 9 giornate in maniera incontrastata, ma che poi accusa un calo a Gennaio. Ne approfitta il Lecce, che riesce a issarsi in cima alla classifica, a chiudere poi il campionato al primo posto e a vincerlo, come sappiamo, in finale. Per Giacomo, il torneo si chiude anzitempo per impegni in nazionale, dopo 25 presenze, una rete (segnata al ‘suo’ Frosinone) e due assist (entrambi decisivi e dispensati in Roma-Fiorentina 2-1, nella quale i capitolini ribaltano il momentaneo vantaggio toscano). Le soddisfazioni però arrivano: la prima è quella della Coppa Italia Primavera, vinta – sempre da capitano - per 2-1 contro la Fiorentina il 25 Aprile 2023; la seconda è quella del debutto in prima squadra. Dopo averlo tenuto d’occhio per tutto l’arco dell’annata, dandogli l’opportunità di una convocazione in Coppa Italia (Roma-Cremonese 1-2 dell’1 Febbraio 2023), ben 5 in Serie A ed una in Europa League, Josè Mourinho decide di farlo esordire fra i grandi nella gara in trasferta del girone iniziale della manifestazione continentale, che vede la Roma ospite dell’HJK Helsinki il 27 Ottobre 2022: per Giacomo, subentrato a Cristian Volpato, sono probabilmente i 13 minuti più emozionanti della sua vita calcistica, senza dubbio impreziositi dal rapporto con lo Special One e con alcuni compagni di squadra che lo sostengono a spada tratta (‘Matic? Per me è come un padre, abbiamo un ottimo rapporto e c'è tanto da imparare da giocatori con la sua esperienza’, rivela Giacomo in un’intervista). 


A quella gara segue poi un’altra convocazione, nella semifinale di andata vinta 1-0 contro il Bayer Leverkusen, grazie al gol di un ex obiettivo del Lecce: Edoardo Bove.

La vista verso la prima squadra sembra sgombra di ostacoli e Giacomo crede nelle sue potenzialità (‘sono disposto a tutto pur di giocare per questa maglia. Anche fare due partite a settimana’, confessa a Roma TV), ma quando tutto sembrava presagire una nuova stagione con Faticanti avviato verso il passaggio fra i professionisti in pianta stabile e lui pronto a rinunciare alle vacanze estive per iniziare la preparazione, a luglio di quest’anno comincia a serpeggiare una voce secondo la quale la Roma sceglie di non puntare su di lui per il suo futuro. E dire che, forse, Giacomo aveva fiutato qualcosa a riguardo, visto che in aprile aveva deciso di cambiare procuratore e aveva conseguentemente chiesto la cessione. L’addio è triste ma inevitabile: ‘Gli anni più belli, quelli indimenticabili, quelli che ti rimarranno dentro per tutta la vita, li ho passati con la maglia della mia Roma cucita addosso. Ma non la toglierò, la lascerò come una seconda pelle, perché su di essa ci sono i volti di tutti coloro che mi hanno accompagnato in questi anni, ci sono scolpite le vittorie, le sconfitte, i momenti memorabili, gli allenatori, gli avversari, quella fascia da capitano che ho indossato con onore e rispetto ma soprattutto Trigoria, la sua gente e i miei compagni di squadra, ognuno di loro mi ha regalato qualcosa e avrà sempre un posto nel mio cuore. Grazie Roma ti amo e ti amerò per sempre’. Qualcuno, anzi più di uno, a Roma però storce il naso: ‘Gli eventi del calciomercato e le scelte della dirigenza e di Mourinho sembrano portare verso la sua ormai probabilissima cessione, salvo ripensamenti dell’ultima ora; ma proprio per questo, nell’estate dei Lukaku e della corsa – legittima – al primo imbarco utile per l’Arabia, ci piace sottolineare la storia di un giovane, promettentissimo centrocampista che va via con dolore dal club che è stato la sua culla, che lo ha svezzato, che lo ha visto sbocciare come prospetto di livello indiscutibilmente alto. Il calcio di oggi, come e più di quello di ieri, cambia il colore alle maglie e indirizza destini e carriere attraverso scelte e trattative. Proprio per questo, non vi sembri un paradosso, vanno tutelati e preservati i sentimenti autentici che ancora riusciamo a scovare all’ombra delle carriere dei professionisti’. E poi, anche altri non digeriscono questo ‘distacco’: ‘All'inizio di quest'estate, Giacomo Faticanti stupiva l'Italia vincendo il Campionato Europeo Under 19 UEFA. Poche settimane prima stava sollevando al cielo un altro trofeo, come capitano della Roma Under 19, la Coppa Italia Primavera. L’essere capitano e il sollevare dei trofei sono stati un tema comune durante gli anni della sua accademia per il centrocampista difensivo che cita come suo idolo la leggenda del club Daniele De Rossi. Nonostante questo, lascia la Roma con una sola apparizione senior di 13 minuti per il suo club d'infanzia. Ed è proprio questo il problema. Mentre la Roma continua a offrire lance di salvataggio ai centrocampisti affermati ma che sono reduci da fallimenti altrove, ha permesso ad un talento di casa, nato in città, cresciuto in città, di andarsene senza mai avere davvero una possibilità. Come ha detto l'ex allenatore della nazionale italiana Roberto Mancini all'inizio di quest'anno: "In Inghilterra, Olanda o Germania, se un giovane giocatore ha talento, allora gli sarà permesso di giocare. In Italia abbiamo giovani giocatori di qualità, ma bisogna dargli tempo di gioco”. Poiché ai loro compagni di età in tutta Europa viene data la possibilità di mettersi alla prova a livello senior, i talenti italiani vengono costantemente delusi dai club italiani e dalla loro preferenza per l'esperienza rispetto ai giovani. Ora Giacomo parte per approdare al Lecce, dove finalmente gli verrà data la possibilità di mettersi alla prova a livello senior. Non è chiedere troppo, vero?’. Adesso, volterà pagina e abbraccerà un altro tipo di giallorosso: quello del Lecce.


Faticanti ha rappresentato (e continua tuttora a rappresentare) l'Italia a vari livelli internazionali giovanili. A 14 anni, 6 mesi e 12 giorni, entra a far parte della selezione Under 15, allenata da Patrizia Panico e fra febbraio e marzo 2019 totalizza 4 presenze (con esordio, da titolare, il 12 febbraio nell’1-1 ottenuto contro la Turchia e con la fascia da capitano indossata nel successo per 2-1 ai danni dei pari età dell’Austria da 12 marzo).

A settembre dello stesso anno si sposta nella compagine Under 16 guidata da Bernardo Corradi. L’esordio è contro la Svizzera, regolata dagli azzurrini per 1-4. Nel giro di circa un mese, Faticanti conquista i gradi di capitano della formazione, che manterrà quasi sempre durante la sua parentesi con quella selezione. La parentesi in Under 16 si conclude con 12 caps e un gol, messo a segno nel 2-2 registrato con la Francia il 2 novembre.

Il 4 Giugno 2021, Faticanti approda nell’Italia Under 18 di Daniele Franceschini, ex centrocampista passato da Lecce nel 2004, e disputa l’unico match del suo curriculum con quella selezione, ovvero quello vinto contro i pari età dell’Austria per 3-1. 

A partire della seconda metà del 2021, Giacomo Faticanti fa la ‘spola’ fra la nazionale Under 19 e quella Under 20, impiegato in entrambe dal coach Carmine Nunziata. Il debutto con la prima selezione avviene il 13 agosto 2021 nel successo per 1-0 sull’Albania. Via via, il centrocampista romano macina presenze su presenze e diviene un punto fermo durante il percorso di qualificazione agli Europei di categoria, tanto da assumere i gradi di capitano nel 2022 e, dopo essere stato incluso nella rosa che ha preso parte al Campionato Europeo Under 19 UEFA 2022 in Slovacchia - terminato anzitempo in semifinale a causa di una sconfitta rimediata contro i futuri vincitori dell'Inghilterra ma con la sua nomination nella top 11 ufficiale del torneo – conquista, esattamente un anno dopo, con i suoi compagni il secondo titolo continentale della storia degli Azzurrini al torneo iridato di Malta, vinto in finale contro il Portogallo 1-0, per la gioia di Alberto Bollini, successore naturale di Nunziata ed ex allenatore del Lecce. ‘Alzare la coppa? E’ stata un’emozione incredibile. Sollevarla con la fascia al braccio poi raddoppia il tutto. Siamo contentissimi, ci godiamo il momento. Essere Campioni d’Europa è speciale. Siamo cresciuti nelle difficoltà, abbiamo fatto un percorso in salita rispetto ad altre nazionali abituate a vincere e a giocare sul velluto. Abbiamo lottato in ogni partita, ogni minuto. Questa è stata la nostra forza. Quando abbiamo passato il girone da ripescati abbiamo capito che avremmo dovuto rimboccarci le maniche perché avevamo preso un girone di ferro con Germania e Belgio. Passare per noi è stata una prova di forza. Poi ci sono stati i 5 gol contro il Portogallo che ci hanno un po’ destabilizzato ma sapevamo della nostra forza e che la strada fosse quella giusta quindi abbiamo continuato così’, dichiara Giacomo all’indomani del trionfo. Faticanti ha quindi in curriculum uno score di 22 presenze con la maglia azzurra Under 19

Parallelamente alla sua esperienza in Under 19, Faticanti trova posto anche nell’organico Under 20. Il suo debutto avviene, a 18 anni, in un match valevole per l’Elite League vinto sulla Romania per 2-1 il 17 novembre 2022. Le positivissime prestazioni in maglia azzurra gli permettono di essere poi convocato, nel maggio 2023, nella rosa italiana che prende parte alla Coppa del Mondo FIFA Under 20 in Argentina, dove gli Azzurrini terminano secondi dopo aver perso contro l'Uruguay nella partita finale dell’11 Giugno. Al momento in cui scriviamo, Faticanti ha finora totalizzato 8 presenze con l’Under 20. In tutto, Giacomo vanta finora 47 incontri disputati con le varie selezioni nazionali giovanile, impreziosite da un gol.

In più, Faticanti è stato impegnato, nel dicembre scorso, in un ritiro guidato dal tecnico della nazionale maggiore italiana, Roberto Mancini, nell'ambito di uno stage rivolto ai talenti nazionali più promettenti, il medesimo che ha visto la considerazione di Wladimiro Falcone, Federico Baschirotto e Antonino Gallo (suoi attuali compagni di club) per un futuro posto in azzurro.


L’identikit stilato per Giacomo Faticanti da Football Manager 2023 racconta di una giovane promessa, descritta come un centrocampista difensivo di piede destro e di indole perfezionista, alto 183 centimetri e con un peso forma di 70 chilogrammi. La sua caratteristica principale è quella di entrare deciso nei contrasti, senza dubbio una conferma della sua personalità indirizzata verso un gioco di tipo conservativo.

Il ruolo in cui Faticanti rende meglio è quello dell’incontrista, posizione nella quale, giocando nel cuore del centrocampo, ha come compito principale il pressing sugli avversari e il recupero del pallone, impiegando le capacità tecniche di cui dispone per aiutare la propria squadra a mantenere il possesso palla e sostenere i giocatori offensivi nel creare occasioni da gol. Può anche agire da centrocampista difensivo puro, proteggendo la linea difensiva dagli attaccanti avversari, supportando i compagni di reparto più creativi quando sono in possesso palla e tenendo il possesso mentre la difesa e l’attacco si riorganizzano dopo un momento di pressione avversaria. Inoltre, può essere impiegato in qualità di regista arretrato, in grado di svolgere un lavoro più equilibrato e di avere più propensione al recupero palla più che sventagliare verso gli attaccanti, preoccupandosi maggiormente di scarico e di passaggi precisi in superiorità numerica; in caso di movimenti sul filo del fuorigioco può anche mandare in porta l’attaccante ovviamente, ma non sarà la sua priorità. Sicuramente ha come dogma centrale il ‘dettare i tempi’ quindi far partire l’azione offensiva nella direzione più vantaggiosa. Essendo il primo che intraprende l’azione offensiva, qualora dovesse recuperare palla, avrà come obiettivo principale di mandarla al giocatore più propenso ad un’azione che porti al goal. Ciò significa che più si recupererà palla, più vi saranno azioni offensive.

Le altre posizioni in cui Faticanti potrà dire la sua sono quelle del centromediano metodista (praticamente a metà fra un libero aggressivo e un centrocampista difensivo, offrendo la possibilità di un veloce giro palla e la protezione verso i contropiede avversari) e del centrocampista di quantità (ruolo che, per dinamismo, lo rende indispensabile sia per le azioni offensive sia per quelle difensive, grazie alle sue doti di supporto, sia nelle transizioni in avanti – nelle quali supporterà l’attacco con inserimenti o con conclusioni dalla distanza – sia in quelle in copertura – marcando stretto la mezzapunta avversaria e rafforzando la linea difensiva). Infine, può agire da carrilero o, in rari casi, come classica mezzala.

I punti di forza di Giacomo Faticanti secondo il celebre videogame calcistico manageriale identificati nella sua adattabilità al resto di una nuova rosa, nel suo essere perfezionista - diktat per il quale cerca sempre di migliorarsi - nella sua capacità di ricoprire almeno due ruoli a centrocampo, nel suo coraggio (che lo farà tuffare in situazioni da cui gli altri si terranno alla larga), nella sua affidabilità, nel suo dare il massimo per la causa, nella sua discreta costanza di rendimento e nel suo potenziale miglioramento futuro. Le caratteristiche meno invidiabili sono riferite alle sue scarse abilità sui cross e sul suo atteggiamento altamente competitivo che talvolta può portarlo a prendere qualche cartellino di troppo.

La spidergram di Giacomo Faticanti disponibile su Football Manager 2023. Senza dubbio, la forza mentale è quella preponderante su tutto. In attacco, invece, ci arriva difficilmente


Sul piano mentale, Faticanti è un giocatore dalla spiccata aggressività di gioco e dall’enorme ambizione personale. Coraggioso, composto nelle sue scelte, alcune volte si perde in qualche controversia con gli avversari. Eccezionalmente determinato, mostra fedeltà ai progetti nei quali è coinvolto. Talvolta ricorre a giocate sporche e non ha una vera e propria leadership assoluta. Deve crescere sotto l’aspetto della sportività espressa e del temperamento, ma abbiamo a che fare con un grande professionista che è dedito alla fatica e al lavoro di squadra. Deve inoltre gestire un po' la pressione, specialmente nei match che risultano essere decisivi.

La principale qualità di Giacomo Faticanti secondo Football Manager 2023 è la determinazione (positivamente stimata in un incoraggiante 18/20) e, a seguire, l’aggressività (17/20); è altamente temerario nell’espressione del suo gioco ed ha una valida integrità fisica. Non velocissimo né dotato di particolare forza, è però resistente alla fatica. Gioca con impegno e sa interagire con il resto della squadra. Ha inoltre un buon indice di precisione dei passaggi e una positiva efficacia sui contrasti. Non è male tecnicamente. Deve sicuramente migliorare nei movimenti senza palla, nell’accrescere il suo estro, sui calci piazzati, sui cross e, in certi frangenti, in marcatura.

Le caratteristiche tecniche, psicologiche e fisiche di Giacomo Faticanti disponibili su Football Manager 2023


L’abilità attuale di Giacomo Faticanti attribuita dal videogame calcistico manageriale è pari a 52/100, mentre quella potenziale può addirittura raggiungere il valore di 80/100.

Il focus su Faticanti pubblicato su Scout Nation spiega come ‘Giacomo Faticanti è un centrocampista centrale con compiti di regia, un giocatore dotato di una visione di gioco periferica e di una buona tecnica di base, che gli consente di distribuire la manovra con una notevole sapienza tattica. Elegante nelle movenze (gioca a testa alta) e in possesso di un passo normale per il ruolo, Faticanti sa farsi apprezzare in entrambe le fasi, dando un grande equilibrio tattico alla sua squadra, palesando una maturità degna di un giocatore affermato. Raramente perde la calma nei momenti di difficoltà, sa gestire con intelligenza le diverse situazioni che si creano sul campo da gioco, risultando estremamente affidabile per i compagni di squadra. Sa alternare bene passaggi lunghi e corti, dando profondità al gioco e ‘lanciando’ in profondità gli attaccanti. Ha buone capacità balistiche, una dote che il ragazzo non sfrutta pienamente, in quanto potrebbe essere ancora più incisivo nelle conclusioni dalla distanza. Sa disimpegnarsi bene negli spazi stretti, tenendo sempre la palla vicino ai suoi piedi ma, talvolta, almeno nella passata stagione, tendeva a tenere un po’ troppo la sfera cercando l’azione individuale. Fisicamente longilineo, ha già una discreta struttura corporea che, nei prossimi anni, rinforzerà ulteriormente, rendendolo ancora più competitivo nei duelli spalla a spalla. Ha tanta personalità, calamita una quantità industriale di palloni nel centro del campo, smarcandosi continuamente, garantendo allo stesso tempo dinamismo e precisione. Tatticamente il suo ruolo è quello di vertice basso di un 4-3-3, ma può anche agire da centrocampista centrale in un 4-2-3-1. I suoi punti di forza sono tecnica, visione di gioco, controllo di palla, passaggi, lanci lunghi, capacità balistiche, recupero palla, dinamismo, personalità. Può (e deve) rafforzarsi ulteriormente a livello fisico e gestire più velocemente la sfera’.

Football Talent Scout descrive così Giacomo Faticanti: ‘Centrocampista difensivo abile nei passaggi, nella visione di gioco, dall’alto livello di conoscenza tattica, dedito al lavoro di squadra, capace di leggere efficacemente il gioco, con un buon senso della posizione, ha un gioco consistente, è dotato di discreta tecnica e sa ricorrere al tackle. E’ un controllore del centrocampo, con un buon rapporto di massa corporea, forza fisica, potenza, resistenza e forma fisica naturale e si sente abbastanza a suo agio nelle situazioni di contatto con l’avversario. E’ un giocatore concentrato e laborioso con un'ottima lettura del gioco e forte sull’anticipazione; sa dettare i tempi e ha la naturale abilità del centrocampista “orchestratore” che determina la geometria del gioco. Non ama correre rischi inutili e cerca sempre di trovare l’opzione ottimale sulla palla o sul processo decisionale in maniera superiore alla media per un giocatore della sua età. Molto bravo nel gioco combinato, ha la propensione a rompere le linee con intricate palle verticali, dispone di grande compostezza e capacità di giocare sotto pressione: chiede costantemente la palla, limita molto bene il gioco offensivo dei suoi avversari attraverso il suo posizionamento e il suo tempismo, è un placcatore preciso e tenace con altissima percentuale di duelli difensivi vinti. E’ un discreto tiratore calci piazzati e si produce in un elevato numero di tocchi e passaggi per partita. Ha buone capacità di leadership, sembra essere un possibile capitano in futuro, poiché tranquillo ma determinato, maturo e carismatico’.

La heatmap di Faticanti riferita alla stagione 2021-2022. E' molto più presente, in campo, nella prima metà piuttosto che nella seconda, segno che abbiamo a che fare con un mediano che predilige la fase difensiva a quella offensiva (fonte: Wyscout)


Su Faticanti è arrivata anche la comparazione fra i suoi valori e il suo modo di giocare e quelli di calciatori a lui simili che hanno calcato i campi della Serie A negli ultimi 5 anni. A crearla è stato Matthias, un data analyst appassionato di calcio italiano, danese e brasiliano, il quale ha rielaborato alcune statistiche di Wyscout per creare un database rappresentativo degli stili di gioco, le ha normalizzate, le ha rapportate in una matrice di similarità e le ha inserite in un algoritmo di riduzione della dimensionalità (tipo principal components analysis) per individuare delle variabili latenti come combinazioni delle variabili iniziali, analizzando le correlazioni tra esse. Ebbene, da questo studio è emerso che quello che possiamo aspettarci da Faticanti è in linea con le performance – fra gli altri - di Ronaldo Vieira del Torino del 2022, Krunic del Milan del 2022 e Vecino della Lazio del 2022.


Gianluca Di Marzio ha parlato di Giacomo Faticanti in un suo articolo all’indomani del debutto in Europa League con la maglia della Roma, definendolo ‘un ragazzo serio, riservato ma soprattutto sveglio, spigliato, con un carattere fermo e lucido, da capitano qual è stato sia nelle selezioni minori della Roma che nelle giovanili della Nazionale italiana. Un ragazzo maturo, di grandi doti tecniche, ma soprattutto di grande spessore mentale. Caratteristiche che hanno apprezzato in molti anche all’estero. Di fatto, top club europei, anche da Inghilterra e Spagna, lo hanno visionato. Faticanti è un ragazzo dalla mentalità quadrata, quasi a rispecchiare il ruolo che occupa in campo, ed è soprattutto un calciatore con una giocata davvero pulita e molto spesso efficace. Un po’ il contrario di quello che è effettivamente il suo punto di riferimento, il modello da seguire, sia perché giocava fino a qualche tempo fa nello stesso ruolo, sia per la storia che ha scritto a Roma. Sognando di replicare la carriera di Daniele De Rossi - un mediano feroce, al contrario di Giacomo - il ragazzo gioca a modo suo (e gioca molto bene), facendosi notare parecchio. Da che è arrivato (in uno dei vivai migliori d’Italia, parlano i risultati) ha praticamente sempre vinto. Non è affatto male cominciare a fare il callo per la vittoria già a quest’età. Il ragazzo non arriva spesso davanti alla porta avversaria, visto il suo ruolo e le caratteristiche tecniche, nonostante abbia un tiro molto forte, che gli consente di provare a segnare dalla distanza. La stazza lo aiuta sicuramente da palla inattiva, dove può cercare la rete di testa, ma è ovvio che i suoi compiti siano maggiormente difensivi piuttosto che offensivi. Perciò, Giacomo non regala moltissimi assist e non segna moltissimi gol. Intanto, però, grazie alla sua testa e alla sua intelligenza tattica, qualcosina in più rispetto agli altri pare averla già dimostrata’.


Mondo Primavera lo descrive così: ‘Un predestinato, quante volte abbiamo associato questo termine (e tutto ciò che porta con sé) ad un calciatore. Ebbene, ci sentiamo di spenderlo nuovamente per un centrocampista classe 2004, che con la Roma ormai non fa più notizia. Giacomo Faticanti continua il suo processo evolutivo che lo ha portato in due anni a fare una muta completa, da bozzolo pieno di talento e leadership a crisalide del centrocampo della Roma, del quale ha le chiavi e anche i doppioni, per sicurezza. Inaugurata la stagione con il prolungamento del contratto, il capitano della squadra di Guidi è stata una delle uniche costanti in una stagione fatta di alti e bassi per tutta la squadra. Quando si deve lottare, qualunque sia la situazione, Faticanti è imprescindibile con la sua sostanza e la visione straordinaria del campo. Parlare di numeri può sembrare riduttivo, ma in questo caso arricchisce l'analisi: 1 gol e 2 assist in 25 partite, che per un ragazzo che gioca a 50 metri dalla porta avversaria è bottino di tutto rispetto; il 71% delle partite da titolare, con più di 2000 minuti nel rettangolo verde, certificano infine la forza e la durezza atletica e mentale di un giocatore che ha cancellato dal suo dizionario la parola “fatica”. Prospetto modello per attitudine in campo e qualità, è un mediano davvero intelligente e scaltro’. E poi ancora: ‘Giacomo Faticanti è anche estro, capacità di lettura del gioco e qualità in fase di rifinitura. Un mix esplosivo di talento, che va analizzato in tutte le sue sfumature: a livello difensivo, riesce a fare da schermo e a leggere le avanzate avversarie con una continuità che in pochi hanno dimostrato in Primavera; all’ottimo lavoro di protezione della retroguardia, abbina una grande tecnica, che gli permette di cucire il gioco e di essere il perno delle azioni; da lui passa gran parte del gioco della Roma, e i risultati sono evidenti. Il suo minutaggio è stato tra i più alti del campionato, escludendo l’unica giornata saltata per squalifica contro il Bologna, ma anche il suo contachilometri è una garanzia: in sostanza, siamo davanti ad un purosangue infaticabile, con licenza di far male agli avversari e con la testa sulle spalle quando c’è da difendere la porta; un vero e proprio talento generazionale, da preservare e far crescere’.

La comparazione fra Giacomo Faticanti e altri mediani della Primavera. Se sembra non avere una lunga gittata precisa, ha però notevole precisione sui passaggi, soprattutto quelli che innescano la fase offensiva (fonte: Footballtalentscout.net)


La Giovane Italia, nell’aprile 2021, pubblicò uno spaccato su Faticanti, esaltandone le doti da metronomo del centrocampo: ‘Faticanti è il classico playmaker che richiede il calcio moderno, ovvero abile sia nell’impostare l’azione come un elegante regista che nel fermare quella avversaria come il più agguerrito dei mediani. In fase d’impostazione, sa avviare la manovra sia con passaggi corti che con lanci illuminanti con cui pesca con grande precisione i compagni che s'inseriscono in area di rigore. Sul piano fisico e atletico è ben strutturato, sia a livello muscolare che di resistenza. In questo modo sopperisce ad una velocità non elevatissima. Nel gioco aereo sa farsi rispettare, risultando quindi determinante in entrambe le aree. Un centrocampista completo dunque, che alle sue qualità calcistiche abbina una personalità certamente spiccata (non a caso, ha conquistato la fascia di capitano in Under 15 a pochi mesi dal suo arrivo alla Roma)’. Dotato di una importante mole fisica (è alto un metro e ottantasei centimetri), tecnicamente è un mediano vecchia scuola, un calciatore capace di fare da schermo tra difesa e centrocampo.

Tuttomercatoweb, nel 2020, parlava così di Faticanti: ‘A vederlo giostrare in cabina di regia col piglio di un veterano, in pochi indovinerebbero che Giacomo sia giovanissimo. Il suo è un profilo di quelli nati pronti, che lo porta a ricoprire un ruolo cruciale e delicato come quello del regista davanti alla difesa con apparente semplicità. Grandi capacità tecniche sia nel palleggio corto che nel gioco lungo, Faticanti mostra acume tattico nella lettura delle situazioni di gioco, caratteristica che gli consente di essere efficace anche in fase di copertura. Un fisico già strutturato, con un’altezza che ha già scollinato il metro e ottanta, lo rende dirompente nei duelli individuali e dominante nel gioco aereo, pur penalizzandolo leggermente in termini di brillantezza nel breve. Col passaggio in giallorosso ha dimostrato di saper prendere per mano la squadra anche in un contesto di altissimo livello, trascinando i compagni anche e soprattutto nei momenti più complicati. Sa prendersi le giuste responsabilità con giocate mai banali né fini a sé stesse, rimanendo sul pezzo per tutto il match senza concedersi cali mentali o fisici. Un prospetto a tutto tondo, insomma, un gioiellino da lustrare e coccolare con vista sul futuro’.


Altri siti web esaltano la componente offensiva del suo gioco: ‘Faticanti è innanzitutto un centrocampista di indole difensiva, ma è sicuramente in grado di giocare su tutto il centrocampo quando richiesto. Si diverte nel dettare il ritmo di gioco e nell'usare il ritmo di lavoro a suo vantaggio, spostandosi nel punto migliore per effettuare il passaggio giusto che può sbloccare un movimento offensivo. Faticanti non è solo un bravo mediano, però, poiché è anche noto per i suoi modi duri (proprio come il suo idolo, Daniele De Rossi). Eppure questi contrasti non significano che sia un giocatore spericolato; invece, in realtà è la sua freddezza quando messo sotto pressione e il processo decisionale intelligente, combinato con la tenacia difensiva, che indica la sua promessa come centrocampista, indipendentemente dal fatto che sia modellato più su un De Rossi o su un Pirlo’.

Il giornalista Filippo Maggi di lui ha solo che da tessere lodi: ‘Faticanti è un giocatore di rendimento, forse non troppo appariscente a primo impatto ma sicuramente in grado di adattarsi a svariate situazione di gioco e, soprattutto, con in dote una maturità di gioco superiore alla media dei coetanei. La sua forza sta anche, paradossalmente, nel non rischiare spesso la giocata e trovare sempre la soluzione più semplice al momento giusto. Ha comunque un lancio di media-lunga gittata di ottima fattura, che forse dovrebbe cercare con maggiore continuità. Lo stesso vale per il tiro, non certo malvagio, che infatti potrebbe cercare con maggiore continuità. Nonostante a un primo impatto possa sembrare lento, è in realtà monopasso, ma non particolarmente in difficoltà di fronte a avversari anche molto rapidi. Ovviamente è meno dinamico rispetto a ragazzi con altre caratteristiche fisiche, ma ultimamente ha mostrato attitudine al cambio di direzione e velocità, probabilmente dopo lavoro specifico. Può crescere in alcune situazioni di non possesso, risultando meno passivo. Se a questo unirà un coraggio più importante alla giocata in verticale, fondamentale nel calcio d'oggi, potrebbe avere prospettive davvero di alto livello con vista professionismo’.

Francesco Pagani, scout e fondatore dell’account Sciabolata Morbida, si concentra invece sui suoi punti di debolezza: ‘Il punto debole di Faticanti, guardandolo a livello giovanile, sembra essere il “ritmo di gioco”. Il ragazzo ha tantissimo fosforo ed un discreto bagaglio tecnico, a mio avviso, ma a tratti sembrava un po' sotto ritmo già tra i pari età. Questo è un aspetto importante del gioco e quindi delle prospettive di un ragazzo, perché nel calcio moderno il livello di intensità del gioco si è molto elevato rispetto al passato, diventando uno dei tratti fondanti di questo sport. Tutto ciò sono ovviamente sicuro l'abbiano visto anche i bravi – e non è un modo di dire, del resto la storia parla per loro – colleghi scout del Lecce, e che nel considerarlo l'abbiano reputata una cosa superabile o che finirà col non limitarlo troppo’

Cosa accomuna Giacomo Faticanti e Catalin Vulturar, entrambi al Lecce e ambedue considerati quali centrocampisti difensivi dal luminoso avvenire? Ebbene, entrambi sono in una classifica che il The Guardian ha pubblicato nel 2021 e che menziona i 60 migliori giovani talenti calcistici del mondo. Accanto al leader della Primavera del club salentino fa quindi capolino il nome del mediano romano, il quale viene dipinto dalla celebre testata anglosassone con queste parole: ‘Centrocampista tenace e coriaceo che ha indossato la fascia di capitano per le squadre vincitrici del titolo in diverse categorie giovanili alla Roma, è forse inevitabile che Faticanti possa essere paragonato a Daniele De Rossi. Del resto è allenato nelle giovanili giallorosse dal papà dell'ex campione del mondo. Paragoni del genere sono un peso di cui ogni giovane giocatore potrebbe fare a meno, ma Faticanti finora li ha portati con leggerezza, mostrando freddezza nel giocare sotto pressione e capacità di prendere decisioni intelligenti con la palla anche quando gli spazi sono stretti e la posta in gioco è alta’.

Ciò che impressiona di Giacomo Faticanti ‘sono gli attributi mentali, già da giocatore fatto e finito, non certo da giovane promessa. Tecnica e passaggi sono già di primo piano, ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori registi in circolazione, considerando in aggiunta anche una determinazione e un atteggiamento mai arrendevoli’. E proprio l’atteggiamento mentale, pacato e riflessivo, è una dote che lo stesso Giacomo riconosce in sé stesso: ‘La calma è uno dei miei punti di forza, anche quando le cose vanno male resto sempre lucido e sereno. È un comportamento che mi viene naturale, perché vado in campo soprattutto per divertirmi. Penso che sto andando a fare la cosa che più mi piace, ed è un divertimento che spero di trasmettere anche a chi mi guarda’, asserisce in un’intervista al Messaggero di Roma.

A chi si ispira Giacomo Faticanti? Beh, la risposta è ovvia è scontata. Sebbene abbia una certa predilezione per Ronaldinho e Sergio Busquets, non è un caso se sulle spalle campeggia il numero 16, ovvero quello che fu di un certo Daniele De Rossi, a lui accomunato dalla trafila nel settore giovanile giallorosso e dai successi con i giovani capitolini prima e in nazionale poi. E fra i due c’è un rapporto bellissimo, proficuo e pieno di contatti costanti: ‘Daniele mi scrisse dopo il gol che ho segnato l’anno scorso contro il Milan. Mi disse che avevo fatto un gol da giocatore vero e aggiunse che la maglia numero 16 era in mani sicure. Per me Daniele De Rossi è importante. Spesso ci sentiamo, mi dà dei consigli e mi dice che giocatori seguire per migliorarmi sempre di più. Poter avere un confronto con un giocatore del suo calibro è il sogno di tutti ed è per me un motivo d’orgoglio. E’ una persona fantastica’, rivela Giacomo a Cronache di Spogliatoio.

Natualmente, Faticanti giunge a Lecce consapevole che non sarà il titolare in un centrocampo che vede già delle gerarchie ben precise e delle alternative nel suo ruolo (Ramadani su tutti, ma anche Kaba e, se necessario, Alexis Blin) di livello attualmente superiore al suo. Ma ciò in realtà non deve scoraggiare il ragazzo, in quanto è proprio accanto a tali personalità che avrà modo di crescere e di affermarsi definitivamente sul palcoscenico principale del calcio italiano. Le premesse per diventare un elemento importante prima e un campione poi ci sono tutte: d’altronde, stiamo parlando di un capitano delle nazionali italiane giovanili, in grado di vincere un Campionato D’Europa Under 19 con la maglia azzurra e in più una Coppa Italia Primavera e un Campionato Nazionale Under 15 ed un altro Under 17 con la casacca della Roma. Non è quindi l’ultimo arrivato. Con pazienza, impegno, passione ed abnegazione, Giacomo potrà migliorare giorno dopo giorno per poi - speriamo presto, onestamente - impadronirsi del centrocampo del Lecce avviando un percorso ricco di soddisfazioni sia per noi, sia per lui. Il futuro è dalla sua parte. E il suo motto è tanta roba: ‘Dove alcuni vedono solo dei limiti, io vedo la possibilità di cambiare la mia vita. Io non mi fermo quando sono stanco, mi fermo quando ho finito'.


Benvenuto, Giacomo!

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