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Si era detto e scritto che questa inchiesta relativa alle plusvalenze avrebbe potuto sconvolgere la classifica sia del campionato di Serie A che di quello cadetto ma, almeno dal primo grado giudizio, sembra che non sarà propriamente così. 

La decisione del primo grado di Giustizia Sportiva dopo le accuse della Procura e le difese di club e tesserati, infatti, prevede che tutti gli imputati siano prosciolti. Ecco di seguito la nota della FIGC: 

"Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili. Le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni".

Le motivazioni del Tribunale Federale Nazionale, in ogni caso, verranno rese note nei prossimi giorni.

I PERCHÈ DELLA DECISIONE 

Il Tribunale, dunque, ha accolto interamente l'apparato difensivo dei club, che avevano contestato il modello di valutazione dei giocatori inteso dalla Procura Figc per definirne il “prezzo giusto”, ma anche soprasseduto sulla “violazione delle norme federali in materia gestionale ed economica” del comma più soft dell’articolo 31 e la “mancata lealtà” dell’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva. Di conseguenza si è ritenuto che in assenza di un accordo che provi la falsificazione di un valore non si possa procedere per un illecito. Quando poi saranno rese note le motivazioni, il procuratore Chinè decidere se fare o meno ricorso.

In questa inchiesta erano coinvolti 11 club e 59 dirigenti, tra i quali anche Andrea Agnelli, Fabio Paratici e Aurelio De Laurentiis. Il Tribunale federale, come detto, ha deciso di assolvere tutti ed ora la palla passa, nel caso, ai prossimi gradi di giudizio.

In Serie B erano coinvolti Pisa e Parma, ma nessuna delle due società avrà delle ripercussioni sulla sua classifica nel campionato di Serie B. 

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