In 31 giorni compromesso il cammino di una stagione, ma ora è tempo di ripartire
MAGGIO ORRIBILE
Torniamo un attimo indietro. Mattina del 1° maggio. Siamo carichi, il Lecce tra qualche ora dovrà affrontare il Cittadella e la Serie A sembra più vicina che mai. La sosta ha permesso agli uomini di Corini di ricaricare le batterie per il tour de force di 4 partite in 10 giorni. Niente può fermarci.
Cittadella e Reggina da affrontare in casa e Monza ed Empoli fuori, con le inseguitrici che si affrontano tra di loro e possono farsi del male. Ecco, se ritorniamo indietro di circa un mese ci rendiamo conto di quanto in fretta siano passati questi 31 giorni e di quante cose siano accadute nel frattempo.
I tifosi del Lecce hanno scoperto del tumore di capitan Mancosu, perso 3 gare su 4, abbandonato dapprima l’ambizione di salire direttamente in Serie A e poi la speranza di riuscirci tramite i play off. Poi, come se non bastasse, l’addio a Corini ed oggi infine l’arrivo del nuovo tecnico.
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31 giorni, in una stagione significano 4 o 5 partite mentre quest’anno nel mese di maggio è davvero successo di tutto. Ora, però, è inutile ripensare a quello che è successo e soprattutto non ha più senso riflettere su quello che avremmo sperato accadesse.
Domani è 1° giugno. L’inizio di un nuovo mese e per il Lecce di una nuova era. Occorreva metabolizzare la cocente eliminazione subita contro il Venezia, ma adesso tutta quell’amarezza sembra svanita. Chi tifa Lecce sa che ogni anno dovrà lottare per ottenere il proprio obiettivo stagionale, cercando di evitare altri mesi terribili come quello che sta per andare via.