Bonus 600 euro: ecco chi dovrà restituirlo e la platea dei nuovi aventi diritto
Dopo aver incassato il bonus 600 euro grazie al Decreto Cura Italia del 17 marzo 2020, ecco che per qualcuno arriverà il momento di restituire l'intera somma.
L'indennità di 600 euro esentasse è stata predisposta per tutte le partite iva (autonomi e professionisti), ma anche collaboratori costretti al lockdown. Per questioni d’urgenza, nel mese di aprile, i controlli da parte dell'Inps sono stati pochi e verranno fatti solamente ex post.
Quattro i casi in cui si dovrà restituire l'intero bonus all’Inps: chi è iscritto ad un’altra forma previdenziale obbligatoria; i titolari di pensione (eccetto per quella di invalidità o reversibilità); i titolari di reddito di cittadinanza; altri casi specifici in cui i soggetti, al momento della richiesta, non avevano i requisiti d’accesso.
In tutti questi casi, come già detto, i soggetti percettori dovranno restituire all’Inps le 600 euro.
Bonus autonomi 600 euro, si allarga la platea: nuovi aventi diritto
Si allarga la platea coperta dalle norme relative al bonus di 600 euro. Avranno diritto al bonus anche alcune categorie escluse nella prima formulazione. I nuovi aventi diritto Queste le categorie interessate:- Stagionali appartenenti a settori diversi da turismo e stabilimenti terminali, che hanno perso il lavoro (involontariamente) fra il primo gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020. In questo stesso arco di tempo, devono avere lavorato per almeno 30 giorni.
- Intermittenti che abbiamo lavorato per almeno 30 giorni sempre fra il primo gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020.
- Autonomi senza partita IVA con i seguenti requisiti: devono aver avuto contratti autonomi occasionali (articolo 2222 del codice civile) fra il primo gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020, senza contratto in essere dopo questa data, iscritti alla gestione separata INPS e non ad altre forme di previdenza obbligatorie. Dovevano essere già iscritti alla gestione separata allo scorso 23 febbraio.
- Venditori a domicilio (articolo 19, dlgs 114/1998), titolari di partita IVA, iscritti alla gestione separata INPS e non ad altre forme di previdenza obbligatorie, con reddito annuo 2019 derivante da queste attività superiore a 5mila euro. Avranno anch’essi diritto al bonus di 600 euro pagato dal Fondo di ultima istanza (art.44) previsto dal decreto Cura Italia, lo stesso strumento attraverso il quale viene pagato l’indennizzo ai professionisti iscritti agli ordini. I chiarimenti sono contenuti nel decreto 10/2020, che stanzia 220 milioni di euro per questi lavoratori.
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