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Il girone di andata, appena concluso, permette di stilare alcuni bilanci relativi all'andamento dei giallorossi che sono scesi in campo in questa prima parte della stagione, approfondendo alcune interessanti tematiche riguardanti gli aspetti positivi e quelli che, invece, necessitano di miglioramenti in vista del girone di ritorno prossimo a cominciare, a partire dalla sfida di domenica, all'Olimpico, contro la Lazio di Maurizio Sarri.

Luci e ombre 

Baschirotto, Krstovic e Pongracic

Il Lecce ha guadagnato, fino ad ora, ventuno punti con una media pari a 1.10 a partita. Considerando i precedenti delle ultime stagioni, mantenere questo trend anche nella seconda parte del torneo significherebbe salvezza assicurata (basti pensare che lo scorso anno con trentasei si è riusciti a raggiungere l'obiettivo). 

Di questo bottino ottenuto, la maggior parte dei punti sono stati racimolati in scontri diretti contro avversari in lotta per lo stesso scopo finale, non perdendone nemmeno uno. I giallorossi, infatti, hanno vinto le sfide giocate contro: Salernitana, Genoa e Frosinone mentre hanno pareggiato con Sassuolo, Udinese, Verona, Empoli e Cagliari. 

Le uniche sei sconfitte sono arrivate tutte contro squadre di primissima fascia (Juventus, Napoli, Roma, Torino, Inter e Atalanta) e non sono mancate le soddisfazioni contro compagini blasonate del calibro di Lazio (battuta al Via del Mare con il risultato di 2-1), Fiorentina e Milan (entrambe pareggiate con il punteggio di 2-2). Il Lecce è una squadra che difficilmente molla, lottando sempre fino all'ultimo istante e lasciandosi raramente scoraggiare anche quando il risultato non è dalla sua parte o la sconfitta sembra essere inevitabile. Il gol di Piccoli, su calcio di rigore, al 100esimo contro il Bologna rappresenta una prova significativa ma anche le reazioni contro Udinese e Sassuolo descrivono al meglio il mantra di questo club che non si arrende mai, consapevole del potenziale a propria disposizione. 

L'unica pesante sconfitta, nella quale non si è praticamente scesi in campo, è quella contro il Napoli dello scorso 30 settembre, davanti ai propri tifosi, per 4-0. Per il resto, la squadra è sempre stata compatta mostrandosi all'altezza dell'intero contesto.

Piccoli

I problemi, però, emergono se si considera il fatto che dei ventuno punti totalizzati fino ad ora, più della metà sono stati racimolati nelle prime cinque giornate con tre vittorie e due pareggi. Quest'anno, infatti, la partenza dei giallorossi è stata, probabilmente, la migliore da quando partecipa al massimo torneo italiano, lasciando presagire ad un campionato di gran lunga superiore agli standard pianificati d'inizio stagione. Poi il calo più totale, caratterizzato da qualche infortunio di troppo ed episodi non favorevoli. Dalla sesta giornata, fino all'ultima contro il Cagliari, i salentini hanno guadagnato solo 10 punti, vincendo in un'unica circostanza e mantenendo una media punti da zona retrocessione (0.71). Inoltre, dall'inizio del campionato, la squadra non è mai riuscita a vincere in trasferta, ottenendo solo cinque pareggi.

Fase difensiva e gol subiti

Baschirotto e Pongracic

Nel girone d'andata il Lecce ha incassato 25 reti, praticamente subisce almeno un gol a partita, mantenendo la porta inviolata in sole due occasioni (Salernitana e Genoa). Subire gol con questa frequenza, significa doverne segnare, per forza di cose, almeno due per vincere un incontro e non sempre ai giallorossi è riuscito, specie in un campionato così complesso come quello italiano. Nel girone di ritorno, pertanto, D'Aversa dovrà lavorare tanto su questo aspetto, in particolare su alcune amnesie difensive dei suoi interpreti, al fine di non compromettere il risultato della partita e non intaccare l'aspetto psicologico dei suoi giocatori, chiamati molto spesso a dover rimontare una situazione di svantaggio, vivendo così la partita con maggiore tranquillità. 

Poco cinismo

Strefezza e Krstovic

Nel girone di ritorno vorremmo vedere un Lecce ancor più cinico. Ventuno punti, lo abbiamo detto, sono un gran bel bottino per il traguardo della salvezza ma se si pensa che sarebbero potuti esser ancor di più nel momento in cui la palla fosse stata buttata in porta con maggiore frequenza verrebbe quasi da mangiarsi le mani. E non lo dico tanto per, le occasioni ci sono state, e nemmeno poche, ma non si è stati bravi a capitalizzarle al meglio e allora succede che il Cagliari, al primo tiro della sua partita, pareggia un incontro da te dominato per larghi tratti; succede che il Verona approfitta di due grossolane disattenzioni della difesa e rimonta dopo essere passata per ben due, e ripeto due, volte in svantaggio; succede che l'Empoli fa lo stesso dopo aver subito un gol, approfittando dei tuoi errori sotto porta e rischiando di vincere la partita se non fosse stato per il tuo portiere, abile a salvare il risultato in più occasioni; succede, addirittura, che la Roma rimonti nei minuti finali una situazione di svantaggio dopo aver rischiato, per di più, di subire il secondo gol e ringraziando per un' ennesima mancanza di cattiveria sotto porta che, in caso contrario, avrebbe permesso di chiudere la partita e ottenere un inaspettato successo nella Capitale. Tutto questo fa un po'di amarezza soprattutto se si considera il fatto che questo Lecce ha dimostrato di avere tutte le carte in regole per poter insidiare gli avversari incontrati. Le partite vanno chiuse, il calcio è uno sport troppo strano e non sempre le cose vanno per il verso sperato.

Qual è il “vero” Krstovic?

Krstovic

Fino a quando riusciva a segnare con una certa facilità e dimestichezza, la sensazione era quella di esser riusciti a portare nel Salento un valido attaccante che potesse trascinare i suoi compagni, a suon di gol, al traguardo della salvezza. Tutto questo fino al 6 ottobre (data della sua ultima marcatura in maglia giallorossa, contro il Sassuolo al Via del Mare). Poi questa piacevole impressione si è trasformata in un grande interrogativo: qual è il “vero”Krstovic? Cosa bisogna aspettarsi da questo ragazzo: è il prorompente attaccante visto nelle primissime uscite stagionali oppure è uno dei tanti, giunto nel Salento di passaggio alla ricerca della sua dimensione? 

Spetterà solo a lui, niente di più. Il girone di ritorno, sicuramente, ci permetterà di avere un quadro chiaro della situazione perchè sebbene, nell'ultimo periodo, le prestazioni siano state meno opache del solito, mancano ancora i fatti, specie se sulle spalle porti la maglia numero 9. Per il momento il tabellino è fermo a quota quattro, di quanto riuscirà a incrementarlo?

Impressioni finali

Da questo girone di andata, pertanto, abbiamo certamente imparato che sebbene il cammino dei giallorossi sia stato, fino ad ora, più che sufficiente non mancano, sicuramente, gli aspetti da dover migliorare. La salvezza è un traguardo alla portata e sarebbe clamoroso non riuscire a tagliarlo. Per farlo, però, è necessario confermarsi, mostrare i muscoli ed evitare le disattenzioni. La seconda parte di stagione sarà un inferno per tutti, nessuno escluso. I giallorossi dovranno farsi trovare pronti, dando il massimo fino all'ultima giornata. Saranno in grado di superare la selva oscura del girone di ritorno e arrivare alle porte del Paradiso?

 

 

 

 

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