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Al Nuovo Quotidiano di Puglia hanno parlato due ex calciatori che hanno fatto la storia del Lecce. Parliamo di Guillermo Giacomazzi e Paolo Baldieri. Questo il loro pensiero sul momento della squadra giallorossa allenata da Fabio Liverani.

GIACOMAZZI 

"Contro l’Udinese, ad un primo tempo positivo, è seguito il tono spento della ripresa anche per via del vento che ha favorito la squadra più forte fisicamente. So bene quanto sia difficile fare risultato in A appena arrivi dalla serie B. Ma l’ultimo Lecce non è quello di qualche tempo fa. La serie A comporta cattiveria agonistica, pragmatismo, non concedere molto, solidità. Ci sono momenti nei quali non ci si può preoccupare di essere belli. Bisogna essere più corti, compatti, per salvarsi bisogna fare bene le due fasi, quella offensiva e quella difensiva. E l’allenatore deve avere a disposizione i giocatori per adeguare il gioco all’avversario e ai diversi momenti della gara”. L'ex capitano giallorosso aggiunge: “A centrocampo sul piano numerico manca qualcosa, una volta che son venute meno le aspettative su Imbula. La società ha già detto che il mercato porterà rinforzi in difesa e a centrocampo. Non è facile, purtroppo, trovare gli uomini giusti a gennaio. Anche in attacco la squadra ha pagato squalifiche ed infortuni, ma ha sette giocatori a disposizione. Certo se va via qualcuno, bisogna pensarci”.

BALDIERI

"Babacar e Lapadula hanno pagato lo scotto di infortuni e squalifiche, e un bomber deve andare in doppia cifra. Serve recuperare un po’ tutti. I due attaccanti possono essere determinanti. Vedi l’Inter, uno più grande, uno più piccolo, funziona il modulo, al di là dei grandi valori dei due giocatori. Se va via La Mantia ne serve un altro. In attacco può dare un grande contributo nel nostro caso il trequartista, Mancosu recuperato in pieno può essere molto utile. Non vedo Falco, che ha grandissimi numeri, come seconda punta. Farias ha qualità ma deve ancora rendere al meglio”. L'ex attaccante del Lecce prosegue: “In mezzo al campo non abbiamo giocatori che puntano l’uomo. Un contributo importante all’azione offensiva può e deve venire dai difensori esterni, che fanno spesso la superiorità numerica. Calderoni sta maturando, anche se nelle chiusure lo vedi distratto. In serie A serve una maggiore duttilità della squadra. E se il caso, anche il modulo va adottato ai calciatori a disposizione. Ma occorre ritrovare  e superare questa involuzione, trovare il furore agonistico”.
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