Gravina: "Non firmerò lo stop. Sarebbe la morte del calcio"
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato durante il meeting online dell’Ascoli Calcio "Crescere Insieme" ribadendo l'intenzione di voler trovare una soluzione per finire i campionati in corso: "Mi auguro che il mondo del calcio, che ha un impatto altamente sociale nel nostro Paese, possa ripartire con minori individualismi. Il piano B in caso di stop definitivo del calcio? Il mio senso di responsabilità mi porta ad avere un piano B, C, D. Ma se esso deve far rima con “è finita” dico che, finché sarò Presidente della FIGC, non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano. Io sto tutelando gli interessi di tutti, quindi, ripeto, mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive, relative alla salute dei tesserati, allenatori, staff tecnici e addetti ai lavori, ma qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti. Il tempo lavora a nostro favore, il danno economico è diviso per categorie: con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro, se si dovesse giocare a porte chiuse la perdita sarebbe di 300 milioni, se si ripartisse a porte aperte la perdita ammonterebbe a 100-150 milioni, anche se quest'ultima ipotesi non è percorribile".
Ancora nessun accordo fra i 20 club di Serie A
Secondo quanto riferito da Sky Sport slitta la pubblicazione del comunicato della Lega Calcio sulla ripresa dell'attività agonistica nel corso del consiglio informale di questo pomeriggio. Non c'è infatti accordo o unità d'intenti fra i venti presidenti della massima serie. Domani intanti si terrà l'assemblea della FIGC alla quale parteciperanno tutte le componenti federali per fare il punto della situazione dopo quanto accaduto negli ultimi giorni. Sempre l'emittente satellitare parla di una possibile convocazione da parte del Comitato Tecnico-Scientifico del Presidente della FIGC Gabriele Gravina nei prossimi giorni.
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