header logo

“Un presidente, c’è solo un presidente”, così cantavano i giocatori e tutti i componenti dello staff nello spogliatoio domenica scorsa, al termine di Lazio-Lecce, la partita che ha consegnato i giallorossi alla storia e permesso al club salentino di conquistare la terza salvezza consecutiva in Serie A.

Poi, in conferenza stampa, ci ha pensato Marco Giampaolo a confermare quanto urlato dai suoi giocatori e collaboratori, parlando in questi termini di Saverio Sticchi Damiani: 

Sono stracontento per il presidente, auguro a ogni allenatore di avere come presidente Sticchi Damiani, è di un’altra dimensione, ha sempre una parola giusta, difficilmente si trova nel mondo del calcio. 

Presenza costante per tutti 

Queste parole non si sentono spesso, per non dire mai, rivolte da un allenatore al proprio presidente, ma è evidente che Giampaolo ci tenesse particolarmente a far risuonare in tutta Italia la stima che prova nei confronti del numero uno giallorosso, supporto costante per tutti in una stagione davvero difficile, sia per quanto accaduto sul campo che per quanto vissuto fuori.

Per tutti. È questa la chiave e forse la differenza con altrove. Sticchi Damiani a fine gara ha abbracciato e festeggiato con tutti i tesserati dell’Unione Sportiva Lecce: magazzinieri, dirigenti, calciatori, collaboratori tecnici e componenti dello staff sanitario. 

Nessuna differenza, tutti una grande squadra, anche i “dimenticati”, quelli che magari sono ai margini del progetto tecnico. Tutti considerati davvero utili, tutti capaci di dare una mano se valorizzati e tutti poi pronti a buttarsi nel fuoco per il loro presidente, presenza fissa in casa e fuori, agli allenamenti e durante i due ritiri di quest’anno. Bastone e carota quando serve ma soprattutto grande carisma e senso di appartenenza, da parte di chi conosce benissimo cosa significhi Lecce a queste latitudini. 

Il vantaggio è proprio questo, la sua salentinità che esplode nelle esultanze e nella voglia di crederci sempre, di non arrendersi mai davvero fino all’ultimo pallone dell’ultima giornata di campionato. Probabilmente questa passione sfrenata rappresenta anche un ostacolo di non poco conto per lui, abile in ogni caso a non farsi travolgere dalle emozioni da tifoso, per scegliere con la testa da presidente per il bene della squadra. 

bologna-Lecce saverio sticchi damiani

Visione e realtà 

“Ha sempre una parola giusta”. Giampaolo ha voluto evidenziare la partecipazione del presidente, capace di infondere coraggio ed in grado di vedere positivo anche nelle situazioni più complicate ed intricate. 

Quando Saverio Sticchi Damiani è diventato presidente dell’Unione Sportiva Lecce aveva già immaginato tutto questo: le vittorie, i record, la promozione, le tre storiche salvezze consecutive, lo stadio pieno di soli abbonati (ci è andato vicino e ci arriverà), le nuove generazioni tifose soltanto del Lecce e non più delle strisciate ed il centro sportivo. Poi, però, questi sogni sono diventati realtà attraverso i fatti, l’impegno, i sacrifici, le scommesse vinta e le forze delle idee.

Sticchi Damiani ha sconfessato persino i latini che dicevano “nemo propheta in patria sua”. Ha vinto, vuole vincere ed è diventato il presidente di tutti, l’unico presidente. Del resto lo dicono i suoi giocatori ed il suo allenatore: “un presidente, c’è solo un presidente”.

Lecce, il pagellone della salvezza: Gaspar-Coulibaly, che innesti! Da Krstovic gol pesanti
E' iniziato il valzer delle panchine: la lista degli allenatori liberi

💬 Commenti