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Lo scorso anno quando Gabriel Strefezza ha firmato con il Lecce qualcuno ha storto il naso, soffermandosi soprattutto sui numeri in fase realizzativa dell’ex Spal. Pantaleo Corvino, Stefano Trinchera e mister Baroni, però, hanno puntato su di lui fin da subito, permettendogli di esprimersi al meglio nel 433, modulo che calza alla perfezione con le caratteristiche fisiche e tecniche del brasiliano.

Strefezza ha chiuso la passata stagione con 14 gol all’attivo, da vicecapocannoniere della cadetteria alle spalle dell’altro bomber giallorosso Massimo Coda. In Serie B ha segnato in tutti i modi: di destro, di sinistro, da fuori area ed a due passi dal portiere. In estate nessuno ha formalizzato una vera e propria offerta per portarlo via dal Salento ma in tanti hanno chiesto informazioni, con il Lecce che però non ha voluto sentire ragioni ed ha deciso di tenerlo per almeno un’altra stagione.

Gabriel ha iniziato bene, nonostante un infortunio che lo ha tenuto ai box per qualche giornata, ha segnato 3 gol, uno ogni 123’ minuti in campo, ed ha deliziato i tifosi giallorossi con giocate d’alta scuola ed assist sopraffini per i suoi compagni di squadra.

Nell’ultimo match, poi, si è preso la responsabilità di battere un rigore pesante, a fine primo tempo con il Lecce sotto nel punteggio. Quella palla pesava un macigno ma Strefezza si è presentato sul dischetto con personalità da vero leader ed ha spiazzato un incolpevole Radu, segnando un gol di fondamentale importanza.

Crediamo che sia lui il rigorista della squadra, anche perché a Napoli il penalty è stato battuto da Colombo ma il classe ’97 era in panchina in quel momento. Tirare dagli 11 metri non è per tutti, ma il brasiliano ha il temperamento e l’esperienza giusta per prendersi questa responsabilità e risultare decisivo anche su calcio di rigore. 

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