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Il Lecce vince a Cremona e con un colpo di spugna cancella le ultime due sconfitte, accompagnate da prestazioni non convincenti, soprattutto contro la Salernitana.

Gestione intelligente quella voluta da Baroni in Lombardia, contro una squadra in netta ripresa e galvanizzata dal raggiungimento della semifinale di Coppa Italia ai danni della Roma.

Il tecnico giallorosso ha impostato la partita pensando allo “sfogo” dei padroni di casa nel primo tempo, ben sapendo che per loro questo scontro diretto, vista l'ultima posizione in classifica seppur con tante gare ancora da disputare, avrebbe rappresentato il classico snodo da non poter fallire. Il Lecce ha atteso il presunto “forcing” dei grigiorossi che però era tale solo nelle loro intenzioni, molto probabilmente perchè Hjulmand e compagni non hanno sbagliato nulla e rischiato ancor meno; anzi è stato il Lecce che si è reso più pericoloso e meritava di andare in rete. Nei secondi quarantacinque minuti, dopo il colpo di testa vincente di Baschirotto, la Cremonese si è sciolta come neve al sole e le “ricche” sostituzioni operate da Ballardini hanno prodotto un solo tiro nello specchio della porta difesa da Falcone, per giunta al novantaquattresimo e con i giallorossi in vantaggio per due a zero. Si, perchè nel frattempo “Espeto” aveva inventato un gol dei suoi, un sinistro a giro di rara bellezza, andato ad insaccarsi all'incrocio dei pali, lasciando Carnesecchi immobile.

Baroni in questa partita ha dovuto fare a meno di Ceesay infortunato, di Maleh non ripresosi dalla distorsione alla caviglia, oltre ai lungodegenti Dermaku e Pongracic. Durante il match ha dovuto fare a meno anche di Blin per un trauma contusivo al ginocchio.

Ha schierato davanti a Falcone, Gendrey, Baschirotto, Umtiti e Gallo; a centrocampo Blin, Hjulmand e Gonzalez, mentre la linea offensiva era formata da Di Francesco, Colombo e Strefezza.

Il Lecce ha mantenuto per tutta la partita una concentrazione ad altissimi livelli, non si è mai disunito, reparti sempre corti e stretti, così da potersi aiutare frequentemente; ha espresso una pressione non continuativa ma intelligente, questo ha permesso agli uomini in campo di non sprecare energie immediatamente ma di potersi gestire atleticamente nell'arco dei due tempi. Insomma un partita pensata ed attuata in maniera quasi perfetta.

Cosa non è andato?

L'unico appunto che ci viene in mente è la scarsa precisione sui cross, in alcune circostanze una palla messa bene avrebbe potuto creare maggiori pericoli, tipo quella messa dentro da Hjulmand per Baschirotto ed in alcune occasioni (poche in realtà) i tempi di reazione degli avanti su alcuni palloni invitanti non sono spati rapidi come lo sviluppo della manovra avrebbe richiesto.

Questa squadra ha ancora ampi margini di miglioramento, ripetiamolo sempre perchè non è facile produrre prestazioni così positive quando si è la formazione più giovane del torneo e si affrontano squadre che tra il mercato estivo e quello invernale si sono svenate per cercare di raggiungere gli obiettivi che si erano prefissate. Ancora una volta non conta quanti soldi hai da investire, ma come vengono spesi e lo spessore, anche umano , che riesci a trasmettere al gruppo. In questo lo staff tecnico con Baroni in testa, supportato dagli altri dirigenti e dalla proprietà non ha da imparare niente da nessuno.

Giornata da incorniciare perchè la prima squadra ha risposto alla vittoria della Primavera 1 che sta scalando posizioni in classifica attestandosi ai vertici della stessa.

La prossima sarà un'altra partita da “godere”, con la Roma in casa. Baroni ed i ragazzi, dopo quello che stanno facendo quest'anno, meritano di vivere serate come quella di sabato alle ore 18.00 al Via del Mare.

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