Una richiesta: il VAR potrebbe essere sempre acceso?
All'interno le dichiarazioni del presidente Sticchi Damiani sull'accaduto
Acceso e spento, il VAR. A momenti. In base al grado di attenzione di chi ne è responsabile. Senza che ci siano spiegazioni reali, a volte solo delle dichiarazioni di facciata che tendono ad esasperare ancor più animi già abbastanza inviperiti.
Dovrebbero spiegarci una volta per tutte la regola. O, forse, prima dovrebbero spiegarla agli arbitri, dato che tutti adottano un metro di giudizio differente, guidati o meno da un VAR che pare muovere i direttori di gara tipo marionette.
Episodi ancora decisivi contro il Lecce
Ieri due episodi hanno fortemente condizionato la partita tra Cremonese-Lecce, una gara decisa dai dettagli, che si è indirizzata in un canale ben definito anche a causa di alcune scellerate scelte arbitrali. Scegliamo questo termine consapevoli del suo impatto ma è chiaro ed evidente che siano stati commessi degli errori che hanno poi notevolmente inciso sull’andamento della partita e questo non dovrebbe accadere mai. In nessuna categoria. Figuriamoci in Serie A.
Al minuto ’25 del primo tempo in uno scontro di gioco in mezzo al campo, Gallo ha avuto la peggio. Barbieri, esterno di centrocampo dei padroni di casa, ha passeggiato sulla sua caviglia per almeno 3 secondi, lasciando lì il piede, nonostante il pallone fosse ormai lontano. L’arbitro non ha visto ed è molto strano perchè era lì a due passi.
Il VAR, però, che di solito in queste situazioni interviene con grande precisione e celerità, questa volta è risultato spento, assente ingiustificato in una decisione che avrebbe potuto cambiare la partita. L’intervento di Barbieri, infatti, è da espulsione ed in passato abbiamo visto giocatori giallorossi lasciare anzitempo il campo per molto meno.
Poi c’è l’episodio del calcio di rigore. Ancora non si è capito bene quali siano le decisioni “da campo” per le quali il VAR non “può” intervenire e quali invece siano scelte in cui questo strumento tecnologico può cambiare o ribaltare il risultato alla Alessandro Borghese maniera.
Intanto, ieri è ritornato vigile e presente proprio nel momento in cui Ramadani è intervenuto in area di rigore su un giocatore della Cremonese. Il contatto, però, se c’è stato, è stato minimo e l’arbitro, in perfetta posizione, lo aveva giudicato non falloso. Poi il VAR lo ha richiamato, gli ha fatto vedere 36 volte il solito frame decontestualizzato ed il fischietto dell’incontro si è sentito in dovere di assegnare il penalty, cancellando quanto visto e percepito in campo.
Rivedendo, invece, tutta l’azione si può notare come furbescamente il centrocampista dei padroni di casa allarghi la gamba per cercare il contatto, rotolando poi versa terra appena presa visione dell’arrivo di Ramadani.

Le parole di Calvarese
Di quanto accaduto in area di rigore ad inizio secondo tempo, ha parlato anche l’ex arbitro Calvarese, che si è detto ancora una volta stupito da quando deciso dalla cinquina arbitrale:
Rigore dopo OFR per i padroni di casa: decisione giusta? All'esordio in Serie A, Mucera viene richiamato all'OFR dal VAR Prontera per giudicare un contatto valutato regolare dal campo nell'area del Lecce, tra Ramadani e Vandeputte. A quel punto assegna il penalty. Il calciatore della Cremonese arriva prima sul pallone, dopodiché sembra allargare la gamba - invece di andare a seguire il pallone nella sua traiettoria - per cercare il contatto con l'avversario. Un episodio complesso e comunque da campo, a mio avviso: trovo eccessivo l'intervento del VAR.
Due episodi decisivi e fondamentali nell’economia di una partita equilibrata, che probabilmente sarebbe finita diversamente senza un VAR disattento ed acceso solo a momenti.

Le dichiarazioni del presidente
Anche il presidente Saverio Sticchi Damiani ha commentato quando accaduto, lasciando alcune dichiarazioni al Nuovo Quotidiano di Puglia:
La partita è stata pesantemente condizionata da arbitro e VAR. Nel primo tempo si è registrata un’entrata da cartellino rosso ai danni di Gallo, con una dinamica chiara per la quale il Lecce in passato ha subito numerose volte, ai propri danni, provvedimenti drastici. Ebbene, il direttore di gara non è intervenuto e da Lissone sono rimasti incredibilmente silenti.
Il rigore alla Cremonese è stato concesso contro ogni protocollo VAR. Se l’arbitro avesse fischiato una punizione dal limite, da Lissone sarebbero stati legittimati ad intervenire e rettificare la posizione, invitando l’arbitro a concedere il rigore, in quanto l’episodio si è verificato sulla linea dell’area. Ma al VAR non erano abilitati ad interpretare una azione la cui intensità era stata già valutata da Mucera in campo, con un gesto plateale che invitava le due formazioni a proseguire il gioco. Tutto ciò genera incertezza totale ed alla fine le partite vengono indirizzate a piacimento.
Adesso la parola chiave è cancellare. Cancellare per ripartire con rabbia venerdì contro il Pisa. Per vincere bisogna fare gol e questo non dipende né dall'arbitro né dal VAR.






