Trinchera, la forza delle idee: quanti talenti portati a Cosenza!
Pochi soldi, tante idee. Molte delle quali vincenti.
Anche quest’anno, in un mercato complicato dove fanno ancor più la differenza le intuizioni rispetto al budget a disposizione, Stefano Trinchera ha dimostrato di essere un dirigente di assoluto livello, allestendo un Cosenza competitivo e tignoso, che darà filo da torcere a tutte le avversarie della serie B. Non è un caso, infatti, se oltre al Lecce, la formazione rossoblu ha fermato sul pari, in questo primo scorcio di campionato, anche il Cittadella e la Spal, due squadre che ambiscono al salto di categoria.
Trinchera, dopo l’esperienza di Lecce e l’ennesimo “miracolo” a Francavilla con la Virtus (quinto posto e promozione in B sfumata solo ai playout, senza mai perdere), è approdato a Cosenza in serie C nell’estate del 2017. L’obiettivo? Mettere in piedi una squadra che potesse giocarsi le proprie chance per centrare la serie B. Detto, fatto. Non senza qualche difficoltà, come l’esonero di Fontana dopo un inizio disastroso e la provvidenziale chiamata di Braglia in panchina, uno dei principali artefici di quella clamorosa cavalcata nei playoff (nove partite giocate, un pareggio, una sconfitta e sette vittorie) culminata con la vittoria in finale contro il Siena e con la promozione in serie cadetta.
Quel Cosenza poteva contare su nomi illustri, scovati da Trinchera grazie alla sua abilità nel fiutare le occasioni di mercato puntando su talenti in rampa di lancio e sulle garanzie dell’”usato sicuro”. All’esperienza di Idda in difesa (arrivato dalla Virtus Francavilla) e allo spessore di Bruccini in mezzo al campo (7 reti in quel campionato di C) aggiunse il talento di giovani di belle speranze la cui carriera sbocciò di lì a breve. Un esempio? Kastriot Dermaku, che oggi veste la maglia del Lecce, ma che partendo da Cosenza ha iniziato la scalata nelle categorie arrivando alla serie A con il Parma. Per non parlare della coppia d’oro presa in prestito dal Napoli, composta da Palmiero e Tutino. Il primo oggi veste la maglia del Chievo ed è uno dei giovani più apprezzati nel ruolo di regista di centrocampo nell’intero panorama nazionale. Il secondo è un top player in serie B che ha avuto modo di assaggiare anche la serie A lo scorso anno a Verona. Senza dimenticare, infine, anche il prestito di Okereke dallo Spezia. L’attaccante classe ’97 fu decisivo soprattutto nella parte finale del campionato e nell’estate dello scorso anno è stato venduto dalla squadra ligure al Bruges per una cifra pari a 8 milioni di euro.
Anche l’anno seguente, il primo in serie B, Trinchera ha avuto il suo bel da fare per metter su un organico competitivo in grado di conquistare la salvezza. Obiettivo, anche in questo caso, centrato in pieno. In quell’annata, il dirigente salentino è stato abile a rilanciare giocatori un po’ scomparsi dai radar, che a Cosenza hanno dato nuovo slancio alla loro carriera. È il caso di Sciaudone (16 presenze e 5 reti da gennaio in poi, alla sua prima stagione in Calabria), Baez e Garritano.
Lo scorso anno i lupi calabresi hanno vissuto una stagione travagliata, con l’esonero di Braglia e le notevoli difficoltà in campionato, ma nonostante tutto hanno ottenuto, con un grandissimo finale di stagione post-lockdown grazie al subentro di Occhiuzzi in panchina. A Trinchera il merito di aver centrato il colpo Carretta, reduce da due anni ad alti livelli in serie B con Ternana e Cremonese, e di aver scovato il talento di Riviere. Quest’ultimo, dopo una grandissima stagione in maglia rossoblu, è rimasto in Calabria salendo di categoria e andando al Crotone in serie A. Il dirigente salentino ha saputo muoversi bene soprattutto nel mercato invernale, grazie agli ingaggi di Casasola e Asencio, quest’ultimo autore di 7 reti in 15 partite da gennaio in poi.
Quest’estate, infine, l’ennesimo calciomercato condotto a suon di giovani di talento e di scommesse vinte. Kone, il mediano autore di un’ottima prestazione contro il Lecce, arriva in prestito dal Torino, mentre Bahlouli è un 2000 di proprietà della Samp di cui gli addetti ai lavori parlano un gran bene. Ed infine Falcone, il portiere su cui sono andate a sbattere le speranze del Lecce di uscire dal San Vito-Marulla con i tre punti in tasca. Il portiere classe ’95, di proprietà della Samp, ha giocato a lungo in serie C negli ultimi anni, mentre nella scorsa stagione ha rivestito il ruolo di secondo portiere nella squadra doriana. Dopo l’addio del titolare Perina, è stato scelto dal Cosenza per ampliare il parco portieri. In questa prima parte di campionato è stato decisivo, con dei grandi interventi e con due rigori parati, uno contro la Reggina e uno contro il Lecce. Il suo ingaggio, passato sottotraccia la scorsa estate, è stato l’ennesimo capolavoro firmato da Stefano Trinchera in terra calabrese.
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