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Che stupidi Marco. Ti abbiamo criticato, lo abbiamo fatto con te come con tutti i tuoi compagni. 2 partite perse, tra l'altro immeritatamente, ed hanno ripreso piede le solite storie, i soliti mugugni. Come se nel calcio si dovesse e potesse solo vincere. 

Che stupidi Marco. A pensarci bene ti abbiamo visto diverso. Non avevi il solito sorriso, eri anche più magro ma nessuno avrebbe mai potuto pensare a questo. Non abbiamo voluto credere che fosse qualcosa di grave. Ci è bastato sapere che una semplice appendicite stava facendo i capricci. 

Che stupidi Marco. Ci siamo sentiti davvero cosi dopo il tuo post. Di colpo è passato tutto. L'amarezza per la sconfitta di ieri è svanita in un attimo. Che ci importa di vincere o perdere se uno di noi non sta bene. Perché sì Marco, tu sei uno di noi e lo hai dimostrato nel tempo. Ieri, presentandoti in campo con chissà quali mille pensieri dentro, tutte le volte che ti sei preso la responsabilità di calciare dal dischetto o quando hai stretto al braccio la fascia di capitano. 

Che stupidi Marco. Perdonaci se puoi e grazie. Grazie perché ci hai insegnato che si lotta sempre, in campo come nella vita. La Serie A è li, te la meriti ma ora conta poco. La battaglia da vincere è un'altra ed hai un intero popolo al tuo fianco.

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