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GALLIPOLI: COLTIVAVA MARIJUANA. ARRESTATO DALLA POLIZIA DI STATO UN 56ENNE DI TAVIANO.

I FATTI A seguito di un’attività di indagine, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Gallipoli ieri pomeriggio hanno arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente un 56enne di Taviano, già noto per reati in materia di sostanze stupefacenti ed attualmente sottoposto all’obbligo di presentazione alla p.g.. L’attività di osservazione ha portato gli agenti a sospettare che nell’appezzamento di campagna venisse svolta l’attività di coltivazione di marijuana. Per questo motivo, gli agenti hanno deciso di fare una perquisizione nel terreno individuato durante la quale hanno rinvenuto una pianta di marijuana alta quasi 2 metri, 4 vasetti in vetro ed una busta di plastica contenenti circa 3,500 Kg. di marijuana essiccata, nr. 2 bilancini di precisione e nr. 2 confezioni di cartine per spinelli. Il tutto è stato sequestrato e l’uomo, su disposizione dell’A.G., è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

TENTA DI SPERONARE L’AUTO DELL’EX MOGLIE, AGLI ARRESTI DOMICILIARI UN UOMO DI ORTELLE.

Gli agenti del Commissariato di P.S. di Taurisano, nella giornata di ieri, hanno dato esecuzione all’Ordinanza con la quale il G.I.P. di Lecce ha disposto gli arresti domiciliari a carico di un operaio di 42 anni di Ortelle, responsabile del delitto di stalking nei confronti dell’ex moglie. L’uomo era già stato condannato per reati della stessa indole ai danni della stessa persona. Un mese fa l’ultima condanna a 2 anni ed 8 mesi per i fatti che si sarebbero verificati a Taurisano tra il 2015 ed il 2019, in cui spicca l’episodio delle minacce con una motosega. Nel settembre 2019, all’operaio di Ortelle è stata applicata l’ordinanza che gli vietava non solo di avvicinarsi all’ex moglie, ma anche di telefonarle o inviarle messaggi. Tale misura, tuttavia, si rilevava inefficace, posto che la donna, pochi giorni prima del processo celebrato lo scorso 10 settembre, è stata inseguita in macchina fino a Taurisano. In quell’occasione l’ex marito avrebbe perfino tentato di speronarla, incurante che a bordo ci fosse anche il figlio piccolo. L’ossessione per l’ex moglie emerge soprattutto dai messaggi vocali che inviava ai figli minorenni, il cui contenuto osceno ingenerava sofferenza e paura più che imbarazzo. In ragione della nuova denuncia sporta, lo stalker veniva quindi deferito all’A.G. anche per la commissione del reato di violazione del divieto di avvicinamento e comunicazione previsto dal nuovo articolo 387 bis del codice penale. Il GIP, condivisa la richiesta di aggravamento avanzata dalla Procura della Repubblica, riconoscendone la spiccata pericolosità sociale, dimostrata nei molteplici episodi di molestie e minacce, disponeva per lui gli arresti domiciliari.

LECCE:LA POLIZIA DI STATO DENUNCIA UN 65ENNE ITALIANO RESIDENTE A MARCIANISE E UN CINESE IN CONCORSO TRA LORO PER AVER TRUFFATO UN FARMACISTA DELLA PROVINCIA DI LECCE CHE AVEVA TENTATO NEL MESE DI MARZO DI ACQUISTARE DELLE MASCHERINE

Nel mese di marzo scorso, in piena emergenza da Sars Covid 19, un farmacista della provincia di Lecce ha provato ad acquistare su internet delle mascherine FFP3 per dei suoi pazienti oncologici e immunodepressi, prima registrandosi a un sito internet specializzato PHARMAMEDICAL.EU, creato ad hoc e chiuso dopo pochi giorni e poi contattando il referente dello stesso sito su una utenza telefonica, che gli dava disponibilità immediata della merce a prezzo di mercato, invitandolo a eseguire un bonifico immediato per la somma di € 485,00 su un IBAN che poi è stato verificato collegato ad una Postepay. Una volta pagate le mascherine però il farmacista si accorgeva che il beneficiario del bonifico era persona diversa da quella con cui aveva intrattenuto la trattativa, ma, cercando di ottenere spiegazioni, si accorgeva di non potere più contattare telefonicamente il presunto venditore perché nel frattempo gli aveva impedito di poterlo contattare bloccando la sua utenza. Le successive indagini esperite da personale della Divisione Anticrimine della Questura di Lecce consentivano di accertare che il sito internet e il numero di telefono utilizzati per la finta vendita delle mascherine erano stati creati, come detto appositamente per truffare i clienti come i titolari di farmacie e parafarmacie che in quel periodo cercavano in tutti i modi di approvvigionarsi di presidi per la protezione individuale, in quanto il mercato, come si può ricordare era carente. In seguito a ulteriori laboriosi accertamenti si riusciva anche a accertare che gli autori della truffa in concorso tra loro sono stati un uomo di Marcianise (CE) di 65 anni incensurato e un cittadino cinese di 55 anni non residente stabilmente sul territorio nazionale, ma che fa ingressi periodici sul territorio, con un precedente specifico commesso in provincia di Pescara alla fine del 2019. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà alla competente A.G.
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