header logo

Secondo appuntamento su Twitch con la World Soccer Agency di Alessandro Lucci, la prima agenzia internazionale di calciatori a sbarcare anche su questa piattaforma. Dopo Serginho, l’ospite del format "WSA STORY" che ripercorre il rapporto tra l'agenzia e i suoi assistiti storici, è stato oggi Guillermo Giacomazzi.

L'ex centrocampista uruguaiano e bandiera del Lecce, ora collaboratore tecnico di Malta, ha parlato di tutto, dai momenti più belli vissuti con la maglia salentina all’attualità e al ritorno del club in Serie A, dalla sintonia con i tifosi alla sua famiglia, dal mercato alla Nazionale guidata da Diego Alonso e tanto altro ancora. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.

Il tuo rapporto con l’agenzia

“Sono diventato un loro assistito nella fase calante della mia carriera, le mie soddisfazioni sono arrivate quando ho iniziato a lavorare con loro. Conoscere Lucci e Lelli dal punto umano è stato eccezionale, loro sul piano umano sono i numeri uno”.

Il Lecce in Serie A

“Sarà un campionato difficilissimo, per una neo promossa è difficile poter fare questo salto, ancor di più per il Lecce che arriverà con una rosa giovane. Conoscendo il ds Pantaleo Corvino punterà sui ragazzi, non solo su di loro ma è il suo grande obiettivo, provando a mantenere la categoria. L'anno scorso hanno fatto un grande campionato, tenendo meritatamente il primo posto. A Corvino adesso tocca fare un lavoro un po' più sporco, creare una squadra forte senza tanti milioni come tante altre squadre. Sicuramente farà una squadra all'altezza, il Lecce avrà la possibilità di salvarsi. L'importante è creare un gruppo coeso, una buona mentalità e avere un'idea di calcio che la squadra riesca a interpretare”.

Le cessioni di Lucioni e Coda

“La cessione di Coda è stata personalmente una sorpresa, ma dipende da quello che ha Corvino a livello economico per poter creare una squadra, deve monetizzare per andare a prendere altri calciatori. Lucioni è stato un giocatore fondamentale l'anno scorso ma la Serie A è una cosa completamente diversa, ci sono attaccanti fortissimi.

Hjulmand capitano? E' molto forte e ora deve riconfermare quello che ha fatto vedere in Serie B. Mi piacerebbe vederlo fare il play un po' di più, dal punto di vista difensivo è un giocatore di fascia medio alta, mi piacerebbe vederlo di più sullo sviluppo del gioco”.

La sintonia con i tifosi

“Sarò eternamente grato a Corvino, alla famiglia Semeraro e ai tifosi. E' pieno di leccesi in giro, anche in Uruguay, quando li vedo per me è sempre un orgoglio. Quello che posso dire loro è che ho indossato quella maglia con il cuore per 12 anni e ho lasciato tutto quello che avevo. Io ho due figli leccesi, mia moglie è leccese. Oltre tutti i discorsi calcistici, mi hanno dato la cosa più importante che è la famiglia, per questo sarò sempre grato a questa squadra e a questa città”.

Nuova vita da collaboratore tecnico della nazionale di Malta

“E' una scuola italiana quella che hanno voluto portare a Malta, uno staff tecnico molto completo e preparato fortemente voluto dalla Federazione maltese. Io mi sono formato sotto tutti i punti di vista e ho fatto un corso di Uefa A e B. Oggi posso dire che il calcio lo vedo non soltanto come ex calciatore ma come un allenatore".

L’amicizia con Chevanton

“E' un grandissimo amico, un calciatore fortissimo, una persona eccezionale e genuina. Ci lega non soltanto essere arrivati insieme dal primo giorno ma molto di più”.

Tra Romario... e Maldini

“Romario era una punta del Vasco da Gama, ci ho giocato contro due, tre volte, era una squadra da brividi e lui eccezionale, aveva una velocità di esecuzione impressionante.

Il calciatore più importante italiano degli ultimi 30 anni perché era un simbolo è Maldini. Mi dispiaceva marcarlo nei calci d'angolo ma ti rendevi conto che picchiava forte anche lui, per me è stata un'ingiustizia non vederlo alzare il Pallone d'oro”.

Sulle orme di papà

"Mio figlio Sebastian è stato chiamato nell'Under 20 dell'Uruguay per un trofeo internazionale, vogliono convocare i ragazzi che possono avere la nazionalità uruguaiana. E’ un’esperienza di vita e lui ne è entusiasta, ha solo 16 anni e gioca nel settore giovanile del Lecce. Io sono felice per lui”.

La Nazionale e i Mondiali

“Io sono stato 11 anni in Nazionale ma non sono mai stato un titolare fisso, non ho mai avuto le prestazioni che ho fatto in Europa o in certi momenti con il Lecce e di questo mi dispiace.

La Nazionale di oggi ha fatto benissimo, è uscita fuori una generazione di ragazzi molto forti. Con Diego Alonso siamo cresciuti calcisticamente insieme nel Bellavista, sono felice per lui. E' molto preparato, ha grandi doti dal punto di vista motivazionale. Tabarez ha fatto un percorso straordinario ma mancava qualcosa di fresco, una visione più giovane che è arrivata con Diego Alonso. All’inizio ha fatto scelte molto discutibili, erano ragazzi che non giocavano o che giocavano in squadre piccole, ha portato l'Uruguay al Mondiale e gli auguro tutto il bene del mondo. Sono molto curioso di vedere quello che proporrà ora, l’importante è che dia un impronta offensiva dal punto di vista corale. Storicamente abbiamo avuto calciatori molto forti individualmente ma non una squadra organizzata. Adesso con giocatori come Torreira, Vecino, Valverde, Bentancur al centrocampo che sanno fare entrambi le fasi, il gioco può diventare più fluido”.

Mathias Olivera e il Napoli

“E' esploso quando è arrivato in Europa. Con il Getafe si è affermato, inizialmente non era un calciatore di grandi doti offensive, adesso lo è e non ha perso la capacità di difendere in un campionato come la Liga più aperto. Ora verrà in una squadra con uno stile spagnolo come il Napoli dove imparerà tantissimo, con Spalletti diventerà molto forte e riuscirà a completarsi come calciatore”.

Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"