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Lorenzo Stovini, ex difensore del Lecce ed oggi team manager dei dilettanti della Lastrigiana, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: 

FUORI DAL GIRO - "Sono ormai fuori da tanto tempo dall'ambiente ma non riesco a stare troppo lontano, mi hanno chiamato alla Lastrigiana e siamo qui. Siamo partiti bene".

CALCIO CAMBIATO - “Il mio calcio non ha nulla a che vedere con questo, di campioni ce ne erano tanti. C’era anche la cultura della difesa, oggi invece è tutto spettacolo offensivo e vieni guardato storto”.

NAZIONALE RIMPIANTO? - “Assolutamente no, mai neanche sperato. Ho sempre fatto il mio, quando ero a Lecce sembravo in aria di convocazione ma alla fine nulla. Fosse arrivata sarebbe stato bello ma va bene uguale, ho 350 partite in Serie A, cosa che non possono vantare in tanti”.

A LECCE - “Bojinov, poteva fare cose importanti ma si è perso a Firenze. Poi ho giocato con Chevanton, Vucinic, Cassetti. Insomma…”.

ZEMAN E DELIO ROSSI - "Venivamo da una salvezza presa per i capelli e ci siamo ritrovati in Serie A con l'acqua alla gola... Normale che qualche discussione ci sia stata. A volte ci riuscivamo a fare come voleva, altre no: per chi si deve salvare non è facile il gioco di Zeman. Un altro che ricordo con affetto è Delio Rossi, che mi disse la frase più bella della storia. Ci salvammo a due giornate dalla fine dopo che al girone d'andata eravamo ultimi. Disse: 'Non sono stato io, mi ha trascinato la squadra'".

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