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Sandro Mazzola, ex calciatore dell’Inter e della Nazionale, ha parlato al Nuovo Quotidiano di Puglia del Lecce e della quarantena forzata a causa del coronavirus. Questo il suo pensiero: “Il Lecce ha un grande allenatore. Liverani sa far giocare bene la squadra, legge le partite, sa cambiare in corsa, è autorevole. Io credo molto nel recupero di Farias che conosco bene. Ti inventa il gioco, la partita. Può essere l’arma vincente. La quarantena? “Mi pare tutto così triste, così strano, la quotidianità perduta, surreale. Ora vivo qui, a Vedano sul Lambro, in provincia di Monza racconta al telefono. A Milano è peggio. Ma anche qui mi assale l’angoscia, il silenzio. Provo ad affacciarmi alle mie finestre, al secondo piano, le strade sono deserte, non ti giunge l’eco di una voce. Uno spaesamento totale. Una dimensione che non avrei mai immaginato di vivere. Il futuro è nei nipotini. Due si chiamano Valentino, come mio padre. Il piccolo ha 7 anni. Arriva a casa col pallone, palleggiamo insieme. Quello più grandicello gioca già all’Oratorio. Vado sempre a vederlo. Mi nascondo. Ma quando va in gol, mi scova, mi abbraccia. “Nonno, sarò bravo come te”, mi dice. Magari la storia continua. Quando collaboravo con la Rai, ho portato a casa i filmati delle partite della mia vita, quelle di papà Valentino. E stato tutto così bello. Sarà bello anche il domani. Vinceremo ancora. Ed il calcio regalerà ancora domeniche festose. Si discute se sia giusto che il calcio riparta, che i campionati siano portati a termine. Io dico di sì. Perché vorrà dire che avremo sconfitto il virus. E sarà la vittoria della vita”.
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