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La storia recente del Lecce è piena di pali. Quello del Matusa di Frosinone colpito da Beretta ancora trema, così quello del Moccagatta di Alessandria dopo il rigore di Simone Ciancio nel quarto finale play off in Serie C.

I pali hanno regalato parecchi dispiaceri ai giallorossi nelle ultime annate ed anche in questa stagione qualche legno di troppo sta condizionando il cammino della truppa di Marco Baroni.

Nelle ultime due sfide i giallorossi hanno colpito 3 pali e, probabilmente, perso 3 punti anche a causa di questi. Contro la Juventus capitan Morten Hjulmand, nel finale di gara, ha avuto sui piedi il pallone del pareggio ma il suo tiro è andato a sbattere contro il legno della porta del Via Del Mare. Sempre in quel match, invece, qualche minuto prima il tiro a giro di Fagioli ha sì colpito il palo ma quest’ultimo ha spinto poi il pallone in rete, alle spalle di un incolpevole Falcone.

Ieri, infine, la prima frazione di gioco si è aperta e chiusa con un palo dei giallorossi. Al primo minuto a colpirlo è stato Gabriel Strefezza, che ha calciato dal limite dell’area di rigore verso la porta difesa da Silvestri, con un rasoterra molto pericoloso. All’ultimo minuto del primo tempo, invece, la botta da fuori di Gallo si è interrotta contro il legno della porta della Dacia Arena. Il terzino si è coordinato splendidamente ma ha dovuto rimandare l’appuntamento con il suo primo gol in Serie A a causa di un altro beffardo palo.

Insomma, non è un periodo fortunato per il Lecce ma, come ha detto anche il vicepresidente Liguori nel suo commento post-partita, prima o poi la fortuna girerà e quando accadrà i giallorossi torneranno anche a vincere una partita, magari proprio aiutati da un palo. 

Tante volte i pali hanno rispedito indietro i nostri sogni. Eppure noi non ci stanchiamo mai di provare a non colpirli. 

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