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Gigi De Canio, ex allenatore del Lecce, ha rilasciato un’intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia, nella quale ha parlato della compagine di Baroni, della formazione che con lui in panchina ha raggiunto la promozione circa 12 anni fa e della pericolosa sfida di Vicenza.

Ecco di seguito le sue parole. 

IL SUO LECCE 

“Il nostro era il Lecce di Semeraro, un grande. Il Lecce della novità di un allenatore manager che il presidente aveva voluto, il Lecce che veniva dalle difficoltà del post retrocessione, che al passo incerto iniziale aveva fatto seguire una serie di vittorie. Furono importanti poi le operazioni di mercato, sempre con un occhio al bilancio. 

Vorrei ricordare tutti i miei ragazzi, mi piace raccontare di un leccese che a Lecce ha giocato poi a lungo, Lepore, dalla Roma era venuto il giovane Bertolacci. Allungammo su tutte ed alla terz’ultima già contavamo di brindare alla promozione in casa contro il Cesena. Sbagliammo tanti gol, a sorpresa perdemmo, Piangerelli. Piangeva, con gli altri ragazzi, nello spogliatoio. Poi pareggiamo con Vicenza e Sassuolo e fu il trionfo”. 

QUESTO LECCE 

“Questo è un altro Lecce, sapientemente costruito da Pantaleo Corvino, un grande maestro, uno che ha vinto tanto e vuole vincere ancora, grazie ai suoi ampi orizzonti, alla capacità di mixare l’esperienza con la gioventù di valore e grandi prospettive, ha un allenatore vincente, concreto, in Marco Baroni, che sa trasmettere valori ai giocatori, una società alla quale brucia ancora la mancata promozione della scorsa stagione e che rivuole ancora seriamente la serie A. Ha un presidente in Sticchi Damiani che ha conquistato la scena con gli altri soci, artefici di una società che vuole porsi come esempio. 

E’ un grande Lecce, è primo con merito in un campionato di grandi squadre. Che in A ci si vada da primo o secondo può essere relativo. Io sento che mi porteranno via il record dell’unica promozione in A da primo della classe. Sarò felice per il Lecce e a me resterà la gioia di essere stato con i miei giocatori il primo a vincere il campionato da capolista”.

VICENZA

"Contro il Pordenone già retrocesso potrebbe essere solo una passerella finale per Baroni ed i suoi. Ciò che conta adesso è la trasferta di Vicenza, che non è priva di insidie. Proprio il fatto che la formazione veneta si giochi tutto contro i salentini credo possa essere un fatto positivo per il Lecce. Perché un avversario che gioca con l’acqua alla gola scongiura il rischio di pericolosi rilassamenti”. 

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