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Ieri sera siamo stati alla festa della formazione Primavera del Lecce, che ha ottenuto un’incredibile salvezza, senza nemmeno passare dai playout.

Durante i festeggiamenti abbiamo anche intervistato 3 ragazzi della rosa, calciatori promettenti e giovani interessanti Che ci auguriamo di vedere presto anche in prima squadra.

Il primo a rilasciare dichiarazioni è stato Catalin Vulturar, capitano della formazione giallorossa, nonostante sia un 2004, e vero trascinatore del centrocampo della compagine allenata da Grieco.

Ecco di seguito le sue parole:

"L’emozione per questa salvezza è fantastica. Oggi abbiamo messo il cuore in campo e siamo andati oltre. Ci siamo salvati facendo un miracolo, ed adesso siamo felici e vogliamo solo festeggiare. 

Io ho sempre creduto in questa salvezza, dal primo all’ultimo minuto. Non ho mai pensato, nemmeno per un attimo, che sarei tornato a casa il 26 maggio dopo i playout.

Lo scorso anno ho fatto il ritiro con la prima squadra. Spero che questo possa accadere anche in questa stagione. Il mio obiettivo adesso è arrivare in prima squadra e magari esordire in Serie A con questa maglia. Penso solo a questo adesso". 

Dopo il capitano è stata la volta di Dario Daka, mattatore del match contro il Torino grazie alla prima doppietta della sua stagione.

Ecco di seguito le parole dell’esterno d’attacco di origine albanese:

"In questi giorni sentivo che ce l’avremmo fatta, nonostante avessimo disputato una stagione difficile. Sapevo che ci saremmo salvati direttamente e questa salvezza è un premio per tutto il gruppo.

Non avevo mai segnato una doppietta e sono contento che sia stata decisiva. Segnare in questa categoria non è mai facile, spero che sia la prima di una lunga serie. 

Dopo siamo andati tutti al mare, era giusto festeggiare. Adesso ci godiamo un periodo di relax dopo un anno impegnativo e poi pensiamo subito alla prossima stagione. 

Giovanili con l’Albania? È stata una grandissima emozione, poi ho anche segnato quindi è andato tutto bene anche lì. Vedremo cosa decideranno per il futuro, ma io voglio indossare quella maglia anche con la Prima squadra". 

Infine, ha parlato ai nostri microfoni anche Joan Gonzalez, talentuoso centrocampista scuola Barcellona arrivato a Lecce in questa stagione. Con lui abbiamo anche parlato della qualità della cantera blaugrana e delle differenze tra il calcio italiano e quello spagnolo:

“Ci siamo salvati ed abbiamo raggiunto questo incredibile obiettivo, ma io ci ho sempre creduto perché conoscevo la forza di questo gruppo. Prima di andare allo stadio ho detto ai miei compagni che ce l’avremmo fatta. Io ero sicuro della nostra vittoria e dopo per fortuna si sono incastrati anche gli altri risultati. 

Io sono entrato a partita in corso, ma già dalla panchina ho visto una determinazione pazzesca negli occhi dei miei compagni di squadra. All’inizio è stata una partita equilibrata, ma alla fine siamo stati bravi a metterla sui binari giusti e nel secondo tempo abbiamo fatto due gol.

Il calcio è pazzo. Un giorno stai a Barcellona ed il giorno dopo stai a Lecce. Lì il livello è altissimo, c’è tantissima qualità e rimanere in quella Cantera è molto complicato, perché c’è tantissima concorrenza, loro prendono ragazzi da tutto il mondo. 

Il mio sogno? Diventare un calciatore innanzitutto e poi provare ad arrivare ad alti livelli. Il calcio italiano è più fisico e veloce, mentre nel calcio spagnolo si cerca sempre la verticalizzazione. Il più pazzo del gruppo? Sono tutti pazzi, anche io mi diverto parecchio con i miei compagni”. 

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