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Al triplice fischio finale si è inginocchiato ed ha battuto i pugni sul terreno di gioco. Era felice, soddisfatto del lavoro svolto e non poteva essere altrimenti.

Morten Hjulmand ha disputato una stagione stratosferica, attirando gli occhi di mezza Serie A e certamente anche di alcune big dei campionati esteri. Il giovane centrocampista danese, però, è rimasto umile, non si è montato la testa, nonostante l'eta glielo permettesse, ed ha continuato a offrire prestazioni mostruose, con questa promozione che rappresenta la più classica delle ciliegine sulla torta.

Che fosse davvero forte ce ne siamo accorti subito. A tutti è bastato quel tocco vellutato con il quale ha mandato al bar due centrocampisti dell'Empoli nel match d'andata dello scorso anno contro i toscani. Era gennaio, il classe '99 era appena arrivato nel Salento, da un calcio completamente diverso da quello italiano, eppure sembrava già a suo agio sul manto erboso della Serie B. 

Da quel momento in poi è stato un crescendo, sia in termini di prestazioni che per quanto riguarda la leadership in campo, con Morten che ha assunto il ruolo di leader sul terreno di gioco e nello spogliatoio, seppur ci fossero suoi compagni più esperti e più abituati di lui a certe pressioni. 

In questa incredibile stagione il danese si è consacrato ed ha dimostrato tutto il suo valore, anche se siamo certi che abbia ancora notevoli margini di miglioramento.

Di sicuro, come già detto in altre occasioni, dovrà migliorare nella conclusione dalla distanza ma ci sarà il tempo e lo spazio per affinare anche questo fondamentale.

Ieri, durante i festeggiamenti, la domanda più gettonata era una ed una soltanto: “Morten resti?”. A dir la verità non conosciamo il suo futuro e sappiamo che si scatenerà una vera e propria asta su di lui. Il Lecce, però, potrebbe decidere di tenerlo per farlo maturare ancora un altro anno, quests volta in massima serie, una categoria nella quale il centrocampista danese ha ampiamente meritato di poter giocare. 

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