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In estate Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera hanno rivoluzionato la squadra, abbassando ancor di più l’età media del gruppo e puntando su tanti giovani di qualità.

Ad un certo punto, però, hanno concentrato le loro attenzioni su un esterno d’attacco di categoria, un giocatore da Serie A, abituato a giocare con costanza nel massimo campionato italiano. Federico Di Francesco è ormai un veterano di questo torneo, un laterale offensivo con tante presenze e tifoserie alle spalle.

Al suo arrivo tutti erano entusiasti ma anche abbastanza spaventati dall’unico limite di un giocatore altrimenti parecchio talentuoso: la continuità.

Di Francesco, lo diciamo senza paura di essere smentiti, sta disputando un’ottima carriera, eppure per le capacità tecniche potrebbe tranquillamente giocare in squadre di media alta classifica, che lottano per l’Europa o che addirittura ci giocano.

La scorsa stagione ha trovato parecchio spazio nell’Empoli, compagine neopromossa che offriva un calcio parecchio offensivo. La sua stagione si è conclusa con 27 presenze e 5 gol ma il cambio di guida tecnica non gli ha permesso di rimanere in Toscana per il secondo anno consecutivo.

Ecco allora l’occasione Lecce. Una piazza calda, un territorio legato a questa squadra con una tifoseria sempre presente. Federico ha capito, fin da subito, che qui l’atteggiamento conta più delle doti tecniche, perché l’importante è vedere la maglia sempre sudata, al di là del risultato finale.

Fino ad ora è parso tarantolato, mai domo, sempre in pressione sull’avversario e pronto a guidare le ripartenze della compagine giallorossa. Nel match d’andata contro l’Atalanta ha disputato forse la miglior stagione della sua partita, ma anche il secondo tempo con la Lazio ed il primo contro il Milan sono da incorniciare

In generale ha conquistato la maglia da titolare con il lavoro negli allenamenti e delle ottime prestazioni in ogni sfida. Adesso, che pare davvero aver trovato questa benedetta continuità, dovrà tenere questi ritmi e continuare a rappresentare una spina nel fianco per le difese avversarie. Da una parte lui e dall’altra Strefezza, così il Lecce può far paura a tutti. 

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