L'ex Lecce cercato dalle figlie: "Cancellate da nostro padre"
Se in carriera hai collezionato 4 presenze nell’Under 21 italiana e 2 nella Nazionale maggiore, di certo sei stato un giocatore talentuoso.
Jonathan Bachini, in effetti, aveva talento da vendere, ma purtroppo ha commesso degli errori e, come giusto che sia, gli ha pagati, venendo radiato a vita il 30 marzo del 2006, a causa della positività alla cocaina, rilevata per due volte in due stagioni diverse.
Nel 1996/1997, il centrocampista nato a Livorno ha indossato anche la maglia giallorossa, collezionando 23 presenze e 2 reti. La sua carriera, da quel momento in poi, ha spiccato il volo, con l’esterno toscano che è arrivato addirittura a giocare con la Juventus, prima di stabilizzarsi in Serie A con le maglie di Parma e Brescia.
Dopo la squalifica sono arrivati i veri problemi, con Bachini che è stato allontanato dal mondo del calcio ed ora lavora come operaio nella sua città natale, sebbene in una recente intervista abbia chiesto una seconda possibilità, con la speranza di poter essere reintegrato per prendere il patentino da allenatore: “Oggi a Livorno faccio l’operaio e sono felice con la mia compagna che è stata fondamentale. Certo, il calcio mi manca, mi piacerebbe tanto tornare, prendere il tesserino per allenare. Non ho mai venduto partite, se ho fatto del male l’ho fatto a me stesso e a nessun altro. Una possibilità penso sia giusto darmela…”
In realtà, però, il suo nome negli ultimi giorni è venuto nuovamente alla ribalta per la confessione delle figlie, durante un programma televisivo in onda su Canale 5. Le due ragazze, infatti, hanno chiaramente detto di non sentirlo da diverso tempo: “Siamo state cancellate da nostro padre come quelli di Walter Zenga, non lo sentiamo da tre anni. Se siamo qua oggi è perché vogliamo chiedere le motivazioni di tutto questo, non l’abbiamo mai accusato di niente. Da quando ha conosciuto questa donna, è diventato apatico, non lo riconosciamo più. Da tre anni e mezzo non abbiamo più sue notizie, non sappiamo neppure se è vivo o morto”.
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