Coronavirus, la SPAL si blinda: "Non sarà possibile incontrare i giocatori per foto e autografi"
La SPAL ieri sera ha emesso un comunicato in cui vieta ai suoi giocatori il contatto con i tifosi per foto e autografi, per ridurre al minimo il rischio di contagio dal Coronavirus. Questo il testo pubblicato: "S.P.A.L. srl comunica che sulla base dei provvedimenti governativi emanati in materia sanitaria sulla situazione Coronavirus da domani, venerdì 6 marzo, non sarà possibile incontrare per foto e autografi giocatori e/o staff tecnico della prima squadra biancazzurra al termine di allenamenti e partite all’esterno del Centro Sportivo “GB Fabbri” SPAL e/o allo Stadio “Paolo Mazza” di Ferrara".
Intanto in un'intervista a Fanpage.it, il professor Enrico Castellacci, ex responsabile dello staff medico della Nazionale italiana de oggi presidente dei medici italiano di calcio, spiega come l'emergenza che ha investito l'Italia ha avuto riflessi anche sul mondo dello sport.
Il medico spiega: "Non sarebbe stata un'eresia sospendere tutta l'attività agonistica e, per quanto riguarda il mondo del calcio, dalla Serie A fino ai campionati giovanili. La situazione che stiamo vivendo è molto delicata. Non va certamente alimentata la psicosi ma deve essere chiaro che ci troviamo di fronte a una pandemia, considerata la portata internazionale del contagio, e non più un'epidemia".
Castellacci conclude: "Diciamo anzitutto che le modalità di trasmissione non sono tanto diverse rispetto alla quotidianità delle persone comuni. Semmai è differente l'eventualità che ciò accada soprattutto se consideriamo un fattore. Certe discipline sportive, e il calcio è tra queste, si basano anche sul "contatto" tra atleti. Ed è ovvio che in casi del genere il rischio c'è, è alto e non può essere sottovalutato"."Diciamo anzitutto che le modalità di trasmissione non sono tanto diverse rispetto alla quotidianità delle persone comuni. Semmai è differente l'eventualità che ciò accada soprattutto se consideriamo un fattore. Certe discipline sportive, e il calcio è tra queste, si basano anche sul "contatto" tra atleti. Ed è ovvio che in casi del genere il rischio c'è, è alto e non può essere sottovalutato".
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