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Il 6 maggio scorso abbiamo festeggiato la promozione in Serie A grazie alla vittoria contro il Pordenone per 1 a 0. Siamo scesi in piazza, abbiamo riempito i balconi di bandiere giallorosse e per 3 mesi, in questa lunga estate, abbiamo parlato e raccontato con fierezza di quella impresa.

Certo, giocare nel massimo campionato italiano rappresenta un vero onore per la nostra squadra e per il nostro territorio, che viene conosciuto all’estero anche grazie alla maglia giallorossa del nostro Lecce. Ecco perché la Serie A è un’occasione irripetibile che deve essere custodita il più possibile dai giocatori che scendono in campo. 

In queste prime 9 partite il club salentino ha disputato sempre delle buone gare. Ha fermato la quasi inarrestabile corsa del Napoli di Spalletti, messo paura a Roma ed Inter e battuto la Salernitana di Davide Nicola.

La squadra di Baroni è la più giovane del campionato ma scende in campo con personalità e voglia di esprimere la sua idea di gioco. In queste prime 9 gare ha raccolto 7 punti ma ne avrebbe meritati di più, sia per quanto dimostrato sul terreno di gioco che per le decisioni arbitrali dei direttori di gara, soprattutto nei match contro Monza e Roma.

Lungi da noi appellarci alle scelte di chi decide con un fischietto in bocca, ma siamo anche stanchi di dover commentare spesso in questo campionato delle decisioni quantomeno dubbie, sempre a sfavore della nostra compagine.

Ieri Prontera ha espulso Hjulmand dopo uno scontro di gioco a centrocampo, nonostante inizialmente non avesse nemmeno fischiato il fallo del danese su Belotti. Poi, come se non bastasse, ha assegnato un rigore parecchio dubbio ai capitolini nel secondo minuto della ripresa, per un presunto fallo di Askilsden ai danni di Abraham. 

Insomma, per due volte il fischietto bolognese ha condizionato fortemente la gara e permesso a questa di incanalarsi su binari favorevoli alla formazione di Mourinho.
Inutile, poi, ritornare sulle scelte errate di Pairetto nel match contro il Monza, con il Lecce che in quella partita è stato derubato di due punti che adesso avrebbero fatto parecchio comodo alla truppa di Baroni.

Insomma, già in questo calcio squilibrato, con introiti e monte ingaggi totalmente differenti, è difficile fare calcio per una neopromossa. Se poi anche gli arbitri iniziano a condizionare i match, allora si fa davvero dura. 

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