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È stato bello, bellissimo. L’accoglienza all’aeroporto, le sue lacrime all’arrivo ed anche l’attesa di vederlo in campo. All’Olimpico, contro la Roma.

Le sue chiusure hanno rappresentato una certezza. La palla arrivava dalle sue parti e si poteva tornare a respirare, tanto di sbagliare non se ne parlava proprio. Ci ha salutato come ci aveva conosciuto: lacrime agli occhi e sorriso a 32 denti. Perché chi arriva qui, quando va via, piange sempre e non solo due volte. 

Samuel Umtiti non è più un giocatore del Lecce dallo scorso 5 giugno, dal momento in cui ha compiuto il suo ultimo giro di campo al Via Del Mare. Nel frattempo è tornato a Barcellona, ha rescisso il contratto con gli spagnoli ed ha riassaporato il sapore della Ligue 1, vestendo la maglia del Lille, club che partecipa anche alla prossima Conference Ligue.

Il suo esordio ufficiale con la nuova squadra, infatti, è avvenuto proprio nel preliminare di coppa. Giusto qualche minuto per difendere il risultato con la sua esperienza mista a calma. Altrimenti detta “l’arte di saper sempre cosa fare”. 

Lo scorso 3 settembre, invece, Samuel ha esordito anche in campionato. Anche lì pochi minuti per amministrare il vantaggio e portare a casa una vittoria preziosa, fondamentale. Sui social lo abbiamo visto raggiante, entusiasta, con lo stesso sorriso che aveva dopo le vittorie giallorosse.

Nessuno si è mai illuso che potesse rimanere, stipendio e ambizioni non lo avrebbero permesso. Lui, però, si è dimostrato un professionista serio, un innamorato perso di questo gioco, che a volte decide di farti tornare in basso per permetterti di riassaporare fino in fondo la sua bellezza.

Lo seguiremo da lontano, sperando che Fonseca gli conceda sempre più spazio. Samuel Umtiti merita di giocare per vincere, anche se abbiamo visto che se la cava molto bene pure quando si tratta di salvezza. 

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