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Spareggio perso all’ultimo respiro, poi promozione in Serie A e due salvezze nel massimo campionato italiano. Carletto Mazzone ha ottenuto questi incredibili traguardi sulla panchina del Lecce a cavallo tra il 1987 ed il 1990, conquistando il cuore di tutti i tifosi giallorossi che, ancora oggi a distanza di 30 anni, lo ricordano con affetto e stima.

In questi giorni si è tornati a parlare dell’ex tecnico dei salentini dato che è stato realizzato un docufilm sulla sua carriera, nel quale si ripercorrono tutte le tappe che lo hanno reso grande.

A dir la verità, salvo qualche immagine, in “Come un padre", questo il titolo della pellicola disponibile su Amazon Prime Video, non si fa riferimento alla sua esperienza nel Salento. Viene dato, infatti, molto più spazio alle avventure vissute a Roma e Brescia, quelle nelle quali ha reso grandi calciatori del calibro di Totti e Pirlo e dato insegnamenti fondamentali ad un centrocampista come Guardiola, diventato poi uno dei migliori allenatori del mondo.

Mazzone era un tecnico sanguigno ma competente, sempre sul pezzo e anche parecchio autoironico. Riusciva a sdrammatizzare nei momenti difficili ed a caricare l’ambiente come pochi. Questo modo di fare genuino ha conquistato tutte le sue tifoserie, compresa quella giallorossa che lo amava e che ha sofferto il suo addio dopo anni indimenticabili alla guida del Lecce.

Questo docufilm rappresenta un tributo ad un maestro di calcio, un uomo d’altri tempi che è riuscito a non farsi mai cambiare, nonostante il successo ed il denaro. Mazzone è stato un padre per i suoi calciatori ma anche per i suoi tifosi, una figura di riferimento e d’esempio per tutti quelli che amano questo sport.

Quando è tornato a Lecce è stato sempre accolto con profondo rispetto da parte del popolo giallorosso, che non ha mai dimenticato la sua corsa ed il suo urlo liberatorio dopo la vittoria del Via Del Mare contro il Torino. 

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