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"È stata una partita difficile da giocare, soprattutto nel primo tempo in cui abbiamo meritato un po' di più. Nel secondo è stato più difficile, siamo contenti perché non è mai facile giocare con lo Spezia. La traversa? Peccato, volevo fare gol in Serie A, ma ci riproverò. 
Assenza di Hjulmand? Morten è il nostro capitano, è un giocatore top e quando gioca siamo più forti. Oggi non c'era e abbiamo dovuto fare senza di lui e per me abbiamo fatto una bella gara. Non prendere gol con due attaccanti forti è una bella prestazione, torniamo a casa con un punto e non perdiamo da cinque partite. Maleh è un buon ragazzo, buon giocatore. Deve entrare nella squadra e con tempo sarà un valore aggiunto".

Alexis Blin ha parlato così in conferenza stampa al termine della sfida di ieri pomeriggio contro lo Spezia. Parola da leader, parole da capitano, parole da trascinatore di un gruppo che conosce bene e che incita semrpe a fare meglio. Il francese è un calciatore totale, che gioca al massimo in ogni ruolo, seguendo alla lettere le direttive del mister.

Da mezz’ala accanto a Hjulmand o da mediano davanti alla difesa per lui non fa differenza. Alexis ha gamba e geometrie seppur la sua caratteristica migliore sia quella di recuperare il pallone dai piedi degli avversari. Spesso è un difensore aggiunto, un mastino abile a rompere il gioco ed a creare linee di passaggio, con i suoi spostamenti continui.

Contro la Lazio ha salvato i suoi dal 2 a 0 di Zaccagni, immolandosi sul tiro dell’ex Verona dopo una corsa di 50 metri. Ieri, invece, ha supportato i due centrali, tenendo botta contro la fisicità di Nzola e la classe di Bourabia. Blin fa un lavoro oscuro e spesso il suo impegno passa inosservato. Quando guardiamo il terreno di gioco, però, sembra che ci siano due Alexis in campo per quanto corre e quanto pressa ogni portatore di palla.

Nel Lecce di Baroni è diventato davvero insostituibile per quantità e qualità. È l’uomo ovunque di questa squadra, un leader silenzioso che lascia parlare il campo. 

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