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È fatta, il Lecce è salvo!
Stavolta vogliamo raccontarvi soltanto i due momenti topici della partita vinta a Monza, partita che vale la permanenza in serie A, partendo dal primo.

FALCONE PARA!

Il Lecce ha disputato un ottimo primo tempo e probabilmente meritava il vantaggio, sfumato soprattutto per scelte sbagliate al momento della rifinitura, con un Banda incontenibile. Nel secondo tempo il Monza si è fatto più pressante ma la fase difensiva dei giallorossi è stata comunque impeccabile; marcature preventive azzeccate, chiusure delle linee di passaggio, densità e, quando le energie lo hanno permesso, anche un po' di pressione organizzata. Una palla persa in uscita però ha scatenato la ripartenza fulminea da parte dei brianzoli; il Lecce aveva la fascia sinistra scoperta e proprio lì si è infilato Colpani. 

La potente diagonale di Baschirotto, che era dall'altra parte del campo, è stata accompagnata con lo sguardo da tutti i tifosi giallorossi, ma la decisione del centrale ex Ascoli nel momento in cui era riuscito ad arrivare sulla sfera è stata quella di tentare la scivolata, invece di provare a temporeggiare. Entrata decisa effettuata ad una velocità pazzesca, intervento sul pallone e sull'avversario con quest'ultimo in volo una volta toccato dal possente centrale giallorosso. Rigore sacrosanto. Sul dischetto si presenta Gytkjaer con serenità, convinto di insaccare. Il Monza non ha problemi di classifica, vive una giornata di festa a prescindere, dopo l'ottimo campionato disputato. Falcone però non ci sta, lui è un para rigori, eppure in questo campionato non è riuscito a prenderne neanche uno. 

Lo sguardo del portiere del Lecce è quello di un predatore pronto a colpire la vittima in volo; è concentratissimo e inconsciamente pensiamo: questo lo prende. La battuta della punta danese è forte e precisa ma il portierone giallorosso ne ha intuito la traiettoria in anticipo: il balzo alla sua destra è quello di un felino e gli consente di arrivare sulla sfera diretta in rete a mano aperta; respinta sicura e palla spazzata in fallo laterale. I compagni sono tutti lì ad abbracciarlo, per il Lecce sarebbe stata una beffa ed onestamente, dopo i torti subiti nella gara di andata, non l'avrebbe meritata.

COLOMBO SEGNA!

Quando più nessuno se l'aspettava, mentre tutti recriminavano sugli otto minuti di recupero concessi dal direttore di gara, Colombo, da poco in campo al posto di Ceesay, accenna ad un'azione personale sulla fascia destra. Il centravanti giallorosso tiene botta, contiene il rientro dei centrali biancorossi e conquista un calcio d'angolo che, nelle intenzioni, doveva essere soltanto il preludio al fischio finale da parte di Doveri in una partita sofferta, giocata con un gran caldo. Il punto sarebbe stato un risultato positivo per il Lecce che, in verità, nella prima frazione di gioco aveva tentato di portare a casa l'intera posta in palio. 

Calcio d'angolo dicevamo, sotto il settore occupato dai tifosi giallorossi e non ci sfugge il gesto di Colombo intento ad incitarli. Si potrebbe tenere il pallone vicino alla bandierina per far trascorrere gli ultimi secondi ma le intenzioni dei giallorossi sono altre; alla battuta va il rientrante Hjulmand, le torri si spostano in area e parte il pallone, la difesa del Monza respinge ma le gesta di agitazione da parte dei calciatori del Lecce sono eloquenti: indicano che qualcuno ha preso la palla con le mani! Il direttore di gara non si accorge di niente, interviene il VAR, lo richiama allo schermo e si, è rigore per il Lecce perchè Gytkjaer, ancora lui, ha commesso l'infrazione . Gli otto minuti di recupero sono ormai trascorsi, “si batte il rigore e finisce la partita”, così lascia intendere Doveri. Sul dischetto si presenta Colombo, uno dei più giovani, deve battere il rigore che vale una stagione, vale come una finale di Champions, alla stessa stregua di una Coppa del Mondo! 

Lo sguardo del ragazzo è quello del “terrore” ma si notano anche coraggio e determinazione; Baroni non guarda, è accovacciato ed ha gli occhi in quelli di Romagnoli seduto in panchina; sullo sfondo si vedono alcuni tifosi giallorossi con entrambe le mani sul volto, altri con le spalle al terreno di gioco, tanti con i telefonini a riprendere, altri ancora come impietriti. Colombo sa già cosa fare, l'ha deciso nello stesso momento in cui si è assunto la responsabilità di battere: tirerà forte e centrale! Secondi interminabili vissuti al rallentatore, Doveri fischia e parte il tiro, Di Gregorio si tuffa come una molla alla sua sinistra e il pallone s'insacca! E' gol! Goool! Goooool! Il Lecce è salvo. Quello che succede dopo non è descrivibile perchè le scene a cui si riesce ad assistere sono di puro delirio e godimento. 

Pianti in campo e sugli spalti, Baroni è in ginocchio nei pressi della sua panchina, abbracci in tribuna tra il presidente Saverio Sticchi Damiani e la moglie Marina, corse sfrenate da parte degli atleti e di tutto l'entourage giallorosso con Trinchera in testa; cori ed abbracci nella tribuna occupata dai numerosissimi tifosi giunti dal Salento. Nessuno ancora ci crede eppure è successo, il piccolo Lecce ha vinto, conserva la serie A e può festeggiare con una domenica di anticipo. Il capolavoro è compiuto!

Ora è tempo di festa, è giunto il momento di raccogliere i frutti di un'annata travolgente ed emotivamente forte. La prossima settimana sarà allestito il carro dei vincitori e, come sempre, sono tutti invitati.

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