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Il VAR è diventato ormai un'abitudine nel calcio, soprattutto in Italia.
È dalla stagione 2017-18 che il livello di suspense è aumentato a causa del coinvolgimento della tecnologia nel corso del match. Un ausilio per il direttore i gara e i suoi assistenti guardalinee, che hanno l'occasione di ritornare sui propri passi per evitare gravi errori.

Dall’introduzione del VAR ci sono sempre stati due chiari e definiti schieramenti: quelli a sostegno della tecnologia e chi lo vede come quasi come un disturbo al regolare svolgimento di gioco. Alla prima appartiene sicuramente Gianluca Rocchi, ex arbitro internazionale e ora designatore della Can A e B italiana.

Durante l’ultimo giorno di eventi della Milano Football Week, come riportato da calcio e finanza, Il designatore Gianluca Rocchi ha mostrato i dati raccolti in questa stagione, dove ci sarebbero state 129 decisione errate se non ci fosse stato l’intervento della tecnologia. Queste le sue dichiarazioni in merito al bilancio (ancora parziale) dell'annata calcistica:

"Sono stati 1820 i check ufficiali. Senza questo strumento avremmo avuto 129 errori in più. Ci sono stati, invece, 12 chiamate errate nonostante l’utilizzo del VAR, visto che dietro a ogni tecnologia ci sono sempre delle persone. Tutti chiedono la perfezione, ma gli esseri umani non sono perfetti, quindi sarei molto contento se finissimo con questi numeri che comunque cerchiamo di migliorare".

Successivamente, l'ex arbitro ha aggiunto:

"Si pensi solamente ai casi di fuorigioco che vediamo settimanalmente su tutti i campi. Solo in Inter-Sassuolo ci sarebbero stati due gol assegnati nonostante una posizione irregolare che dal vivo non è stata colta, ma grazie alla tecnologia sì. Pensate a quanto ci aiuta. Il VAR è uno strumento straordinario".

Infine, dai dati mostrati dal designatore, emerge che la percentuale di errori è scesa del 90,7% grazie all’utilizzo della tecnologia.

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