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Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Lecce e le sue parole sono state raccolte da canalesassuolo.it:

LA PARTITA - “Sarà una partita sicuramente difficile. Le prime sono sempre sul filo del rasoio, attaccate ad episodi. Il campionato è differente da quello che sarà. Il Lecce è una squadra motivata, ben allenata, molto organizzata, pericolosa in fase di attesa e aggressiva in ripartenza. Ha qualità individuali nei giocatori offensivi. Verranno sicuramente con entusiamo, perché sono neopromossi e metteranno qualcosa di più di chi già gioca in serie A da prima. Non dovremo farci trovare impreparati”.

LE SCELTE - “Cambierò qualcuno rispetto alla Juve. Sicuramente cambierò qualche interprete. Non parlo di meriti e demeriti. Siamo all’inizio e come detto tante volte l’anno scorso, la formazione che parte non è la formazione migliore a prescindere ma quella per partire e per giocare partite nella partita, in base ai cambiamenti che ci saranno”.

PINAMONTI - “Andrea è un giocatore bravo, come ho già detto sono contento che sia arrivato e che sarà di aiuto per i compagni. È il giocatore giusto per sostituire chi è uscito. Potrebbe partire titolare. Con la Juve non è partito titolare perché ha fatto pochi allenamenti e che a Torino si trattava di giocare partite più impegnative a livello fisico, magari più difensive. Poi siamo stati più offensivi. Poi si vedrà con l’allenamento di oggi”.

RASPADORI - “Ad oggi non è ufficiale, diciamo che probabilmente avverrà. Era nell’aria. D’altra parte abbiamo giocatori giovani e bravi ed è chiaro che le squadre che hanno obiettivi più alti vengano a cercarli e a prenderli. Hanno questa forza, questo appeal. L’unica cosa che si può fare è guardare avanti, cercare di sostituirli in modo migliore con le caratteristiche di squadra come quelle individuali. Io credo che chi è arrivato, qualcuno più pronto e qualcuno meno, ha le carte in regola per sostituire chi è uscito, anche con caratteristiche diverse. L’uscita di Giacomo è pesante come quella di Gianluca e l’assenza di Traorè e la stessa uscita di Boga a gennaio. Ma tutte le società vanno avanti e questa società non trattiene nessuno ma riesce ad andare avanti comunque. Faremo parlare chi c’è, non chi non c’è più”.

INFORTUNI - “Mi dispiace aver perso Mert. L’operazione è andata benissimo. Gli faccio tanti auguri di pronta guarigione. Perdiamo un giocatore che l’anno scorso ha giocato tanto ed era partito giocando anche quest’anno. Va così. Tornerà più forte di prima. Per noi è una perdita ma un’opportunità per chi giocherà. Poi vedremo”.

BERARDI - “Il rinnovo di Berardi è stata una bella notizia. Tutto meritato. Nessuno regala niente e Domenico ha ottenuto quello che ha ottenuto per le sue qualità. Lui è un giocatore determinante per noi, l’ho detto e ridetto. Sono stra-felice che sia andata così. Io sono molto ottimista, per natura e attitudine. Domenico non è un giocatore. Lui è IL GIOCATORE del Sassuolo. Di bandiere non ce ne sono più tante. Ho avuto la fortuna di allenare Magnanelli, che ora è parte dello staff. Lui è stato più di una bandiera. Domenico sarà forse l’ultima bandiera. Su questo dovremmo farci delle domande, in generale e non come Sassuolo. Le bandiere sono importanti e ce ne sono sempre meno: diventa difficile trasferire valori a un gruppo nuovo se non c’è gente come Domenico o come Magnanelli. Per un allenatore avere una bandiera in squadra è una fortuna”.

OBIETTIVI - “Mi pongo obiettivi sulla squadra e sui singoli. All’apparenza si può dire che è andato via questo, questo e quest’altro. Ma abbiamo un buon potenziale, una squadra che deve crescere grazie a chi è rimasto e a chi è arrivato e deve rimboccarsi le maniche. Ambizioni? Non possiamo fare paragoni con lo scorso anno. Siamo alla seconda giornata, andrei cauto con commenti e sentenze e decisioni troppo precoci. L’ambizione va rinnovata. Abbiamo le qualità per confermarci e non è poco. Ci sono altre società che hanno fatto un mercato importante e magari meno cambiamenti. Noi dobbiamo confermarci all’altezza di noi stessi”.

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