Stellone sulla Serie B: "Lecce e Brescia hanno qualcosa in più ma..."
IL PARERE DELL'EX
Roberto Stellone, ex calciatore del Lecce, ha detto la sua sul campionato cadetto. Ecco le sue dichiarazioni a PianetaSerieB .
EQUILI - "Si sapeva sin dall' che questo campionato sarebbe stato duro, visto il mercato condotto da tanti club. Si prevedeva cheinizio ci essere posizioni 7-8 candidate alle prime due. Il campionato è lungo e sono tanti i fattori che incideranno sulla vittoria, non basta una rosa forte. Secondo me tra le prime Pisa e Reggina stanno facendo più di quanto si prevedesse, sono due sorprese che hanno preso il posto di Parma e Benevento. Oltre a queste due, anche Crotone e Monza stanno rendendo al Brescia, Frosinone, Lecce e Cremonese stanno avendo un ottimo percorso”.
FAVORITE - “Brescia e Lecce sono secondo me le compagini più attrezzate, i dati sono dalla loro. Entrambe segnano e i giallorossi hanno la miglior difesa. Secondo me hanno qualcosa in più delle altre, anche se guardando solo l’organico verrebbe da pensare che Parma e Benevento siano superiori. Le prime 8 sono tutte lì, l’equilibrio è totale. Chi sarà più costante centrerà la promozione diretta e io vedo queste due al di sopra delle altre.”
QUANTO CONTA UN ALLENATORE -“Io penso che l'allenatore incide molto ma serve una rosa fatta di calciatori intelligenti che ti permette di arrivare ai risultati. Quando abbiamo vinto la Serie B eravamo considerati in fondo alla griglia ai nastri di partenza, siamo stati una sorpresa. Sulla carta eravamo un gruppo che conosceva poco la categoria, ma si era creato un clima splendido ed eravamo diventati un tutt'uno con la tifoseria. Fummo costanti dall'inizio alla fine e centrammo la A. Non devono necessariamente i nomi, ma la società deve saper scegliere i profili giusti. Molti allenatori stanno facendo bene, nelle zone alte tutti stanno riuscendo a incidere. Quando però si fa più fatica non è detto che la colpa sia di chi siede in panchina: Monza, Benevento, Parma e SPAL ottenendo meno delle condizioni ma magari il motivo sta nei tanti cambiamenti. Allenatori nuovi con rose molto mutate possono avere bisogno di più tempo per far assimilare ai propri calciatori i loro concetti. A volte il sentimento è immediato, a volte invece ci vuole un po' più di tempo”.