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Una nota di merito va certamente a tutto l'apparato medico che gravita attorno all'U.S. Lecce che ha agito con prontezza, professionalità ed ha salvato probabilmente la vita a Manuel Scavone. I dottori, Palaia, Congedo, Tondo ma anche il fisioterapista Graziano Fiorita sono intervenuti come una macchina perfetta, hanno dapprima rimosso la lingua del calciatore che ostruiva le vie respiratorie (materialmente l'ha fatto Fiorita), successivamente attraverso la respirazione bocca a bocca l'hanno rianimato; poi, così come da protocollo è stato stabilizzato e quando hanno ritenuto che fosse ormai fuori pericolo hanno fatto cenno all'ambulanza di entrare sul terreno di gioco perchè fosse trasportato al Vito Fazzi. Nei momenti concitati di ieri sera si è sentito qualche fischio quando l'ambulanza è stata costretta a fare il giro per entrare sul terreno di gioco ma è bene ricordare a tutti che la suddetta effettua un trasporto, i medici e gli operatori, quelli deputati a “salvare” erano già sul terreno di gioco ed hanno fatto il loro dovere con tempestività. Ai tre menzionati se ne aggiunga un quarto, oltre al medico dell'Ascoli. Probabilmente più di quanti ce ne fossero al Vito Fazzi. La curiosità di cui vogliamo parlarvi è un'altra: il regolamento non consente alle formazioni di non disputare la partita, nemmeno in casi gravi, così come accaduto in altre occasioni analoghe. A Lecce è accaduto un evento unico: se le squadre avessero deciso di ritirarsi avrebbero perso entrambe per 3-0, secondo il regolamento. Un caso unico dicevamo, perchè il rinvio non è stato deciso dalle società ma direttamente dalla Lega e dalla FIGC: Balata, Gravina, Nicchi hanno fatto un comunicato a tarda ora nel quale, per una questione di buonsenso, hanno disposto il rinvio della gara a data da destinarsi e le due società si sono adeguate. Nessun rischio di perdere a tavolino quindi. Applausi per un gesto nobile, unico e che dovrebbe essere rifatto nei possibili casi analoghi, invece di far disputare le partite come se nulla fosse. I calciatori sia del Lecce che dell'Ascoli erano completamente in bambola e la partita sarebbe stata una “non partita”. L'idea che dietro a questa decisione, ripetiamo unica nel suo genere e non prevista dal regolamento, ci possa essere lo zampino del buon Sticchi Damiani, a noi è venuto in mente. Lecce-Ascoli non si è giocata ma potrebbe fare “giurisprudenza” per i casi futuri, nella speranza che non ve ne siano.
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